TOSCANA. I ritardi nella somministrazione dei vaccini rischiano di immobilizzare tutti i volontari della regione che potrebbero dare un prezioso supporto al territorio, se vaccinati. Circa 1/3 dei soccorritori della Pubblica Assistenza non è stato vaccinato.I volontari delle 164 Pubbliche Assistenze Toscane, insieme alle Misericordie e le Cri sono riconosciuti tra le categorie da vaccinare prioritariamente con i dipendenti ospedalieri e della sanità pubblica in genere, poiché rappresentano per legge una componente essenziale del sistema sanitario regionale. A far presente dell’attuale situazione di criticità è il coordinatore di Anpas Zona Pisana, Graziano Pacini che spiega: “Le prime liste inviate alla regione in dicembre 2020 sono state esaurite intorno a fine febbraio, in tutto sono stati vaccinati (molti anche col richiamo) oltre 4000 volontari toscani Anpas, di cui 379 della zona Pisana, cioè area Pisana, Valdera e Alta VC. Un’altra lista di circa 650 volontari Anpas (compresi alcuni dipendenti che operano nel volontariato), anche questi forniti dalle 16 pubbliche Assistenze della zona Pisana, è ferma con gli altri in regione, da alcune settimane, in balia di continui rinvii assolutamente insopportabili e contraddittori con gli stessi continui ricorsi ai volontari per ogni tipo di servizio sempre in prima linea nelle comunità in cui operano.”
Lo sforzo dei volontari sta diventando sempre più cruciale in questo periodo spiega Pacini: “Gli ultimi casi con numerosi volontari per il montaggio e il presidio di gazebo nelle zone rosse (nel nostro caso Bientina per alcuni giorni), e in più, richiesta dei volontari di protezione civile per accompagnare i medici di base per le vaccinazioni a domicilio, da subito non utilizzabili in quanto non vaccinati causa inopportuna prima esclusione.”Pubblica assistenza di Pontedera
“Siccome tra sospensioni, ritardi fornitura vaccini e varianti varie – spiega il coordinatore della zona pisana di Anpas – si rischia una riduzione di fatto della concreta disponibilità di volontari. Va ricordato, che non si sono mai tirati indietro di fronte a qualsiasi emergenza, con grande senso di responsabilità e di altruismo e con grande rigore nel rispetto delle disposizioni e nell’uso dei Dpi inizialmente peraltro in gran parte non forniti dal sistema.”
“Ci aspettiamo un colpo di reni da parte di regione e 118, con un piano rapido e immediato che porti, in 2 o 3 settimane senza interruzioni, al totale esaurimento delle liste Anpas, Mise e Cri da tempo consegnate. Solo così sarà realizzato quel rafforzamento del territorio, dove il volontariato sarà, con tutti i suoi attori vaccinati, il più potente contrasto alla diffusione del virus e, al contempo, il più nobile e dignitoso presidio di solidarietà e protezione per tutti e per i più deboli in particolare!” ha fatto presente Pacini.
“Laddove, come soprattutto in Toscana, – conclude Pacini di Anpas -c’è una storica presenza così forte e motivata del volontariato diffuso, è assolutamente assurdo e colpevole che, accanto a continue richieste di servizi (a volte anche assurdi), sempre onorati, si riscontrino simili carenze nell’assicurarne la massima efficienza, attraverso adeguate e sollecite protezioni di cui i vaccini sono la principale. Ho espresso queste considerazioni, di cui sono personalmente convinto, anche nel mio ruolo di coordinatore della zona Pisana Anpas le cui associazioni, con i loro presidenti e volontari, denunciano con forza questi ritardi inaccettabili delle cui conseguenze chi di dovere dovrà assumerne in pieno la responsabilità!”