Le sezioni di Ponsacco e della Valdera di Fratelli d’Italia affrontano la questione del presidio sanitario di Ponsacco, annunciando segnalazioni in Procura e alla Corte dei Conti.
“Come sempre dal Comune rimpalleranno le responsabilità all’ASL e alla Regione in quanto competenti sulla materia della Sanità, ma le cose sono ben diverse. Infatti, basterebbe avere un minimo di conoscenza delle leggi per sapere che il primo responsabile della salute dei cittadini in ogni Comune è il Sindaco”, a parlare sono gli esponenti di Fratelli d’Italia: Giuseppe Ruggiero, Mario di Candia e Matteo Bagnoli.
“Questo per sottolineare di chi siano le responsabilità per il mancato completamento e per il costante posticipo nella conclusione dei lavori del presidio sanitario di Ponsacco. Per capire al meglio la situazione dobbiamo tornare al lontano 2005, infatti è dal 2005 che è presente nel comune di Ponsacco un edificio completato (almeno esteriormente) destinato ad accogliere il nuovo presidio sanitario: sono passati 16 anni ed ancora la struttura, deterioratasi per l’incuria e abbandonata a sé stessa, è inutilizzata e rappresenta una vera e propria cattedrale nel deserto”, proseguono da Fratelli d’Italia.
“Eppure, di promesse in questi anni ne abbiamo sentite molte: dal Pronto Soccorso, al centro diurno per anziani e per malati SLA, a molto altro, ma purtroppo nulla è successo. Uniche certezze sono la sempre maggiore criticità della zona che vede non solo questa struttura incompiuta, ma anche le criticità causate dal Palarom, e cosa ancora più grave lo spreco di denaro pubblico che rende indispensabile una richiesta di indagine da parte della Corte dei conti e della Procura.
Da Fratelli d’Italia concludono: “E queste sono denunce che facciamo da anni, già nel 2009 il Dott. Giuseppe Ruggiero, candidato sindaco del centro destra, denunciava la situazione. Nei prossimi giorni invieremo una segnalazione a Pisa in Procura e a Firenze alla Corte dei conti per chiedere un’indagine su questa cattedrale nel deserto sempre promessa, ma mai finita”.