Con la cena di presentazione si sono accesi i riflettori sulla Mostra Mercato del Tartufo di San Miniato: la manifestazione inizierà il 16 novembre prossimo.
SAN MINIATO – Ci siamo, con la classica cena di presentazione della Mostra Mercato del tartufo bianco di San Miniato manca sempre meno alla cinquantatreesima edizione della più importante manifestazione cittadina, che inizierà sabato 16 novembre e che quest’anno celebrerà un’ importante ricorrenza: il 70esimo anniversario dal ritrovamento del tartufo più grande del mondo – 2.520 grammi – nei boschi di San Miniato da parte di Arturo Gallerini detto “Bego” col suo cane Parigi; un episodio storico e irripetibile (quel tartufo fu donato all’allora presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower nel 1954) e che trova ampia risonanza nel Mutart, il museo del tartufo delle colline sanminiatesi aperto ad aprile.
Alla cena – svoltasi nella suggestiva location del conservatorio Santa Chiara – erano presenti: Eugenio Giani (presidente Regione Toscana), Antonio Mazzeo (presidente consiglio regionale Toscana), Stefania Saccardi (vicepresidente Regione Toscana), Alessandra Nardini (assessora Regione Toscana), Azzurra Gronchi (presidente Fondazione SMP), Vittorio Gabbanini (vicepresidente Fondazione Santa Chiara e consulente del presidente Giani), Marzio Gabbanini (presidente Fondazione Dramma Popolare), i senatori Dario Parrini e Ylenia Zambito, il presidente di Fondazione CRSM Giovanni Urti (e l’ex presidente Antonio Guicciardini Salini), il direttore regionale Toscana-Umbria di Crédit Agricole Massimo Cerbai, il presidente di Camera di Commercio Toscana Nord Ovest Valter Tamburini. E poi la giunta comunale sanminiatese – a cominciare dal sindaco Simone Giglioli – e il cda di Fondazione SMP, oltre a tutti i vari rappresentanti del mondo associativo, imprenditoriale, politico e amministrativo.
I 90 invitati hanno potuto degustare i piatti realizzati dagli chef Gilberto Rossi (Pepenero), Antonio Madonia (Brassica), Fabrizio Marino (Maggese) e Paolo Fiaschi (Papaveri e Paolo) e i dolci di Paolo Gazzarrini (Il Cantuccio di Federigo). Le portate erano abbinate ai vini delle cantine sanminiatesi: Beconcini, Inserrata, Cosimo Maria Masini, Fattoria Campigiana, col gin al tartufo di Simone Gismondi come special guest. A servire ai tavoli i volontari dell’associazione GAM, realtà che promuove l’inclusione sociale tramite il lavoro. Un particolare ringraziamento a Catia Mendico di Incanti ad Arte di Fucecchio, che ha messo a disposizione la propria creatività per il suggestivo allestimento di questa importante serata.
A introdurre la serata la nuova presidente di Fondazione SMP Azzurra Gronchi: “Ringrazio Vittorio Gabbanini per averci concesso questa splendida location e tutti quelli che si sono spesi per questa serata, a cominciare dagli chef e dall’associazione GAM. Come presidente di San Miniato Promozione la prima cosa che ho fatto è andare ad Alba e Acqualagna per vedere i nostri “competitor” e posso dire che non abbiamo niente da invidiare, perché la nostra atmosfera è unica; una mostra del tartufo fatta in un borgo come il nostro non ce l’ha nessuno. Mancava solo una componente, che gli altri avevano e noi no: il Museo del tartufo. Per questo voglio ringraziare l’ex presidente Gabbanini, perché ha fatto un regalo a San Miniato”.
Gabbanini che ha preso la parola con commozione: “Sono felice, l’esperienza a San Miniato Promozione è stata bellissima, perché lì ho lasciato il cuore. Credo che abbiamo ottenuto risultati importanti grazie a una squadra che ha lavorato bene: il cda, la struttura, gli sponsor, le istituzioni. Sono stato convinto sostenitore della candidatura di Azzurra Gronchi per prendere il mio posto e la scelta del sindaco è stata la più adatta, perché Azzurra Gronchi ha esperienza, grinta e personalità. Il museo del tartufo è un sogno che si è realizzato, grazie al grande contributo di Regione Toscana e Camera di Commercio Toscana Nord Ovest”.
Subito dopo è intervenuto il presidente Giani: “San Miniato vuole valorizzare un territorio grazie ai prodotti della sua terra e della sua manifattura, raggiungendo un primato che sentiamo di avere a cominciare dal tartufo, perché tutt’ora nessuno ha più trovato un tartufo che superi il tartufo da 2.520 grammi scovato nel 1954 nei boschi di Balconevisi”.
“E’ un evento molto importante – ha aggiunto Mazzeo – che arriva alla 53esima edizione grazie a passione, impegno e dedizione. Con l’aiuto di tutti gli attori della filiera del tartufo, nelle prossime tre settimane San Miniato sarà la capitale italiana del tartufo perché questa kermesse non ha niente da invidiare alle altre del settore; anzi, oltre ad avere un tartufo più buono possiamo godere di un territorio più bello, pieno di arte, storia e cultura”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di San Miniato Simone Giglioli: “La Mostra del tartufo è uno dei momenti clou dell’anno, perché il tartufo per noi è il prodotto delle nostre radici, oltre che fonte di attrazione. Siamo fra le capitali italiane del tartufo e questo per noi è onore e vanto: la macchina organizzativa sta lavorando per essere all’altezza delle 60-70mila persone che visiteranno San Miniato in quei giorni”.
A intervenire anche l’assessora Alessandra Nardini: “Mi auguro che sia un’edizione importante e significativa: ogni anno viene messa in moto una macchina non indifferente e questa è un’occasione per far conoscere e valorizzare il territorio di una Toscana diffusa, che può offrire mille peculiarità e fa muovere l’economia in un momento in cui questa zona sta soffrendo”.
Senza dimenticare la vicepresidente della giunta regionale Stefania Saccardi: “Il tartufo è una certezza per San Miniato, un prodotto di grande attrazione per la città, che fa arrivare gente da tutto il mondo. Il tartufo è fonte di cultura, economia, turismo, bellezza, cura del territorio; nel 2025 entrerà in vigore il nuovo regolamento per la cerca e cavatura di questo fungo ipogeo, che rappresenta le tradizioni di un territorio”.
Adesso appuntamento per i prossimi tre weekend nel centro storico di San Miniato: 16-17 novembre, 23-24 novembre,30 novembre-1 dicembre, con la città che si trasforma in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto con al centro il re della tavola. L’inaugurazione è prevista per la mattinata di sabato 16, prima all’auditorium di Crédit Agricole in piazza Bonaparte e poi in piazza Duomo col taglio del nastro da parte delle autorità.