Due le mostre artistiche da vivere a Pontedera: “Appropriazione” al PALP e “Oltre l’Infinito” negli spazi diffusi del centro storico.
PONTEDERA. Luce sull’arte. Nella convinzione che la cultura sia un motore di sviluppo fondamentale per la crescita di un territorio. E in un anno, ancora complicato da vicende che stanno segnando le vite di tutti noi, la scommessa è quella di riportare al centro l’arte per fruire appieno di tutta la sua bellezza. Mettendo assieme la magia del Natale e la vocazione di una città che concepisce la cultura ad ampio spettro.
Ecco perciò il ritorno di “Natale ad Arte” edizione 2022, che si inaugura al pubblico venerdì 23 dicembre a Pontedera. L’evento fa parte del progetto Arte per non Dormire • Pontedera ed oltre XXI secolo, che ormai contraddistingue da anni la città della Valdera, per la regia di Alberto Bartalini. Arte che sarà protagonista fino a Pasqua 2023 e che accompagnerà chi visiterà Pontedera in un viaggio particolare, emozionante e pieno di suggestioni.
Il programma dell’evento, promosso da Comune di Pontedera, Fondazione per la Cultura Pontedera, con il patrocinio della Regione Toscana, prevede un percorso ampio grazie anche alla preziosa collaborazione del main sponsor Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina, già protagonista indiscusso del panorama artistico del territorio con la collaborazione al Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli.
Sono due le installazioni da vivere:
ENZO FIORE – “Appropriazione” al PALP Palazzo Pretorio – Piazza Curtatone e Montanara.
È dalla natura che l’artista Enzo Fiore attinge per dare forma al suo estro creativo: radici, muschio, ramoscelli, foglie, terra, pietre e insetti sono gli elementi dominanti e imprescindibili delle sue composizioni. Ciò che ad un primo sguardo può sembrare un agglomerato materico di pigmenti si rivela, sotto un esame più attento e ravvicinato, un micro-mondo di organici dettagli che raccontano il mondo naturale che ci circonda e da cui inevitabilmente dipendiamo. L’idioma compositivo dell’artista è senza fine, non ha inizio né condizione di termine, bensì un costante e persistente ciclo continuo dove uomo, materia, natura, vita e morte insistono in un’attrazione fatale nella quale la rinuncia pare aver perso l’equilibrio.
La formazione accademica di Fiore non tradisce nella serie delle Appropriazioni: con estrema deferenza l’artista impiega la sua tavolozza terrosa e organica per reinterpretare i dipinti del passato, imprimendo alla loro dimensione iconica un’estensione di fascino atemporale. In questa mostra, diretta da Alberto Bartalini, l’icona originale di cui si è appropriato l’artista è affiancata da una riproduzione su “Affresco Digitale”, una innovativa tecnica che utilizza immagini trasferite in questa occasione su intonaco, prodotte da Giannoni&Santoni. Dalle “Pietà” alla “Lezione di anatomia del dottor Tulp” di Rembrandt, Enzo Fiore mette in scena una serie di “appropriazioni” di opere divenute icone dell’umanità, reinterpretandole e trasponendole nella contemporaneità, attraverso il tema mistico-religioso e quello della morte.
La caducità, infatti, è “parte attiva” dell’intera produzione artistica di Enzo Fiore, senza il quale tutto non avrebbe origine; tuttavia egli non si concentra solo sulla transitorietà, ma assapora il gusto dell’immaginifico riportando in vita ciò che pare aver terminato il viaggio. La materia organica si trasforma e ritraccia impeccabilmente i grandi capolavori dell’arte classica per rivelare la consapevolezza della contemporaneità che tali opere mantengono nelle verità dichiarate e necessarie per l’Arte come rappresentazione della vita. L’idea della materia come vitalità ciclica del sistema naturale, in cui domina l’energia del suo continuo trasformarsi in altro, rappresenta la potenza espressiva dell’arte contemporanea, verso la costante tensione e la continua ricerca, di nuovi materiali, nuove espressioni, nuovi dialoghi.
Nelle sue opere soggetto e materia si fondono, le tele si tingono di tonalità terrose e avvolgenti, i colori essenziali e pungenti tratteggiano volti di personaggi, appartenenti al mondo dell’arte, da Frida Kahlo a Keith Haring. Nelle sue sculture, invece, linea guida diventa l’elemento vegetale come la radice che sinuosamente si doma e modella seguendo le forme del corpo che l’artista vuole creare, si innerva diventando quasi espressione anatomica. “L’abilità artistica e la sensibilità eloquente sono indubbie peculiarità dell’artista. Siamo certi che con questa mostra le sue opere potranno parlare con successo all’uomo della vita e dell’esperienza. L’eleganza e l’armonia dei suoi lavori raccontano il suo essere, ed è dunque con estremo orgoglio che dimostriamo la nostra profonda e sincera stima e siamo lieti di poter condividere e affrontare insieme questo entusiasmante percorso.” – Galleria d’Arte Contini. Usando la natura come materia prima, la sua arte diventa emblema del moto continuo dell’esistenza, della perenne dialettica tra la vita e la morte e sarà in mostra al PALP – Palazzo Pretorio a partire con apertura al pubblico dal 23 Dicembre.
PARK EUN SUN – “Oltre l’Infinito” negli spazi diffusi del centro storico
Dopo il grande successo dell’esposizione sul lungomare di Viareggio, Bagno Alpemare di Forte dei Marmi e l’edizione 2022 del Teatro del Silenzio a Lajatico, si rinnova il legame tra il grande scultore coreano Park Eun Sun (rappresentato dalla Galleria d’Arte Contini) e il territorio toscano con una mostra di opere monumentali dell’artista, che si snoderà nel centro storico di Pontedera, per la regia di Alberto Bartalini.
L’essenza della vita, della pietra e della natura sono il fulcro di questa esposizione, che celebra la poetica intimistica, la sapiente manualità e il linguaggio contemporaneo e universale del grande maestro. Caratteristica fondamentale è la gestualità profondamente contemporanea che emerge dalle sue creazioni, sapientemente plasmate e levigate in perfette forme geometriche e accomunate tutte da una spaccatura; il marmo e il granito vengono plasmati e levigati, poi spaccati, crepati, riassemblati e “feriti”.
Ed è proprio da questa ferita nella pietra, simbolo di sofferenza ed essenza stessa del vissuto, che permette all’osservatore di entrare nella sfera sensibile ed espressiva dell’artista. Le colonne tortili e le forme sferiche delle sue “Colonne Infinite” raggiungono equilibri ricercati fondendo nella loro essenza la cultura orientale di origine e quella occidentale di adozione dell’artista; una mostra che parla al collettivo e indaga l’essenza stessa dell’esistenza e dell’uomo.
“Vogliamo celebrare l’indiscussa capacità artistica e la poetica raffinata di Park Eun Sun che siamo certi stimolerà emotivamente il grande pubblico. L’intesa che abbiamo raggiunto oltrepassa il rapporto artista-galleria per affondare le sue radici nell’aspetto più intimo e umano del quale le sue opere si fanno portavoce dimostrando la profonda sensibilità e la volontà poetica di instaurare un dialogo che coinvolga il collettivo” – Galleria d’Arte Contini.
Per il sindaco Matteo Franconi “In quest’anno difficile caratterizzato da una guerra nel cuore dell’Europa e dalla connessa crisi energetica che ha portato all’adozione di misure straordinarie finalizzate al contenimento della spesa addirittura nelle scuole, il comune di Pontedera non ha voluto far finta di niente e ha fatto una scelta non solo simbolica: dare valore al calore delle voci anziché a quello delle luci. Ecco perché abbiamo deciso di dirottare le risorse a disposizione per dare voce al linguaggio della cultura e alla capacità espressiva dell’arte. Lo facciamo mettendo al centro del nostro Natale le persone, la loro voglia di stare insieme nei luoghi e negli spazi pubblici dell’aggregazione, facilitando la contaminazione delle suggestioni e la bellezza delle emozioni. Lo facciamo continuando a “lastricare” di qualità artistica di rilievo nazionale e internazionale il percorso di crescita di questa comunità”
Significativa la scelta fatta sul Palp, come spiega Federico Nocchi, presidente della Fondazione Pontedera per la Cultura, “Dopo le due mostre “Pop”, abbiamo pensato di proporre all’affezionato pubblico del Palp e della Città di Pontedera una mostra innovativa caratterizzata dalla materia biologica vivente. Le opere di Enzo Fiore e Park Eun Sun riteniamo siano pertinenti e adeguate all’offerta culturale di alta qualità che il Palp, d’intesa con il comune, intende coltivare in città; riteniamo che questa nuova iniziativa possa suscitare grande interesse e curiosità nel pubblico.
“Da ultimo ma non per ultimo – concludono Franconi e Nocchi – ricordiamo lo straordinario e inestimabile aiuto degli sponsor e dei partners senza il supporto dei quali eventi di tale portata non sarebbero né immaginabili né possibili. Esprimiamo infine gratitudine per la Galleria Contini per la preziosa e fondamentale collaborazione”. Nell’occasione verrà presentata la mostra “NO WAR” di Paolo Staccioli, a cura di Filippo Lotti per FuoriLuogo, presso Palazzo Stefanelli.