PONTEDERA. Con 300 studenti e una crescita degli allievi del 50% rispetto all’anno precedente, 200 stage attivati e un network di oltre 700 aziende coinvolte in progetti formativi (+15% rispetto all’anno scorso, +40% nell’ultimo triennio) Istituto Modartech inaugura l’Anno Accademico 2020/21 con numeri più che positivi.
Si è tenuto ieri l’evento di apertura, rivolto agli studenti Modartech, tutti connessi sulla piattaforma web dell’Istituto per ascoltare gli interventi di big dell’universo moda e comunicazione, intervistati dal giornalista e docente Modartech Matteo Minà. Diversi i temi dibattuti: l’importanza della multidisciplinearità nel percorso formativo, la centralità nelle organizzazioni del dialogo tra mentalità analogica e digitale e la valorizzazione della sostenibilità non come mero protocollo, ma come cultura personale sempre più diffusa.
Dopo i saluti istituzionali di Alessandra Nardini, Assessore regionale a Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, Carla Cocilova, Assessore alle politiche sociali Comune di Pontedera, Stefano Dominella, Direttore scientifico di Istituto Modartech e del Direttore Alessandro Bertini, si sono alternati dietro microfoni e webcam Piero Iacomoni, Fondatore e Presidente Monnalisa, Silvia Mazzanti, Product and Sustainability Manager Save the Duck, Ilde Forgione, Responsabile Social Gallerie degli Uffizi, Andrea Moro, Responsabile Prodotto Sportswear Company, Domenico Ioppolo, COO Campus Salone dello Studente – Class Editore.
“L’analisi dei fabbisogni professionali delle aziende che abbiamo realizzato a fine 2020 – dichiara Alessandro Bertini, Direttore Istituto Modartech – conferma che siamo sulla strada giusta. Tra le figure più ricercate ci sono professionisti in grado di fondere l’approccio digitale e artigianale, innalzando il livello culturale e le capacità del saper fare. Modartech lavora in stretta sinergia con il mondo della scuola, del sistema accademico e professionale, della ricerca e delle imprese per affrontare le nuove sfide del sistema Toscano e di tutta la filiera Made in Italy, costruendo reali opportunità per i giovani creativi.”
Alessandra Nardini: “La filiera della moda fa parte delle filiere più importanti per la Regione Toscana che in questo ciclo di programmazione ha sostenuto interventi formativi per oltre 20 milioni con più di 10 mila destinatari, così che chi punta sulla propria formazione possa trovare anche opportunità lavorativa.”
Stefano Dominella: “Dopo momenti difficili come quello che stiamo vivendo si può solo risorgere per rinnovarsi, creare nuove forme e nuove opportunità. È responsabilità delle aziende aprirsi al cambiamento e alle nuove professioni ristabilendo all’interno degli uffici di creazione, e non solo, le nuove identità necessarie.”
Carla Cocilova: “Modartech è una realtà di cui andiamo fieri e orgogliosi. Auguriamo a tutti un nuovo inizio investendo nella formazione dei nostri giovani e con un occhio attento all’innovazione e a quella metodologia applicata dalla scuola del coinvolgimento e della partecipazione attiva degli studenti nei percorsi di studio, elemento che fa veramente la differenza rispetto alla costruzione del loro futuro.”
Silvia Mazzanti: “Le specifiche figure professionali in ambito di Comunicazione nascono dall’esigenza di poter comunicare alla Supply Chain quali fossero le tematiche da sviluppare in ambito di sostenibilità. Le figure di prodotto avranno sempre più esigenza di conoscere le tematiche di sostenibilità da portare avanti. La crisi climatica è anche responsabilità della moda e dobbiamo essere incisivi; è solo grazie alle giovani leve che si stanno formando che si potrà fare la differenza.”
Piero Iacomoni: “Tra i grandi cambiamenti avvenuti durante questo periodo di pandemia abbiamo dato grande spazio alla digitalizzazione aziendale e al mondo dell’e-commerce, canali che andremo ad occupare sempre più e motivo per cui abbiamo scelto la collaborazione con un’imprenditrice digitale molto influente. La comunicazione integrata è stata alla base dei nostri cambiamenti e richiede delle figure professionali ben definite.”
Andrea Moro: “Durante la pandemia abbiamo assistito all’accelerazione di un fenomeno cominciato nell’ultimo decennio: la filiera della moda stava cambiando. Sia per le modalità di acquisto digitale dell’abbigliamento sia dal cambiamento dei consumatori, sempre più attenti all’ambiente. Certi aspetti dietro al prodotto oggi devono essere necessariamente comunicati.”
Ilde Forgione: “Come Museo avevamo bisogno di riuscire a comunicare con i più giovani che saranno i consumatori del futuro. Così come molti marchi di moda anche noi ci siamo dovuti adattare al nostro pubblico più giovane spostandoci su una piattaforma come TikTok, comunicando il nostro messaggio culturale in modo diverso, più scanzonato e leggero, senza togliere niente al valore che il messaggio dell’arte rappresenta. Un esperimento riuscito, creato attraverso nuovi canali di comunicazione.”
Domenico Ioppolo: “Un anno fa mi trovavo a Pesaro per il Salone dello Studente, fiere a cui partecipano 250 mila ragazzi, quando viene comunicato che le scuole non possono più uscire a causa del Covid. Da quel momento ho pensato che l’unica soluzione era il digitale; da ottobre a dicembre hanno partecipato sulla piattaforma in 550 mila, che hanno consultato 2,5 milioni di documenti. In totale 10 mila ore di Webinar seguiti da 340 mila persone, un numero impressionante. Il digitale non sostituirà il mondo fisico ma sicuramente rappresenta un valido aiuto e richiederà professionisti di questo settore.”