Le dichiarazioni dell’ex assessore di Ponsacco Samuele Ferretti.
L’ex assessore di Ponsacco Samuele Ferretti interviene duramente sulla gestione del Palazzo Rosa, l’immobile che per anni ha ospitato famiglie in emergenza abitativa. Secondo Ferretti, l’amministrazione avrebbe scelto di ricollocare gli occupanti all’interno del distretto della Società della Salute Valdera e Valdicecina. Scelta criticata dall’ex assessore, che la definisce “una soluzione in netto contrasto con le promesse elettorali“.
“È indispensabile cambiare approccio. Svuotare il Palazzo Rosa con soluzioni abitative all’interno del distretto della Società della Salute non è una vittoria, ma una totale sconfitta perché si vincolano i trasferimenti nel nostro ambito territoriale” dichiara Ferretti, ribadendo con forza la sua posizione. Secondo l’ex assessore, la ricollocazione degli ospiti della struttura avrebbe dovuto avvenire al di fuori della Provincia di Pisa, in linea con quanto annunciato in campagna elettorale.
Ferretti critica infatti la scelta di accettare i 130.000 euro stanziati dalla Società della Salute, che a suo dire hanno vincolato l’amministrazione nelle scelte: “Da settimane sto contattando Amministratori dei Comuni vicini sulla possibile ricollocazione dei Rom nei loro rispettivi territori. Sarebbe bastato aver avuto il coraggio di dire NO a quei fondi e battere cassa totalmente al governo per avere mano libera nel ricollocamento“.
Ferretti si rivolge anche, con queste parole, ai Consiglieri comunali di Pontedera Matteo Bagnoli e Federica Barabotti (Fratelli d’Italia Pontedera) a seguito delle loro dichiarazioni (CLICCA QUI): “Come pontederesi è corretto fare la domanda al Sindaco di Pontedera anche se la ritengo tardiva. A suo tempo potevate intervenire come partito politico, in quanto il vostro è in maggioranza a Ponsacco, sicuramente avreste potuto implorare il Sindaco di Ponsacco (centrodestra) di non accettare i soldi della Società della Salute di cui il presidente è il Sindaco di Pontedera (centrosinistra)“.
Le sue dichiarazioni riaccendono il dibattito su una questione che ha diviso l’opinione pubblica locale. Da una parte, chi sostiene la necessità di soluzioni immediate e praticabili per i nuclei familiari coinvolti; dall’altra, chi vede in questa operazione un mancato rispetto degli impegni presi con i cittadini.