Grazie alla tecnologia di ultima generazione sarà possibile individuare i tumori al seno in fase precoce, cioè quando le lesioni sono di dimensioni ridotte e quindi non facilmente intercettabili.
La radiologia del poliambulatorio di via Garibaldi a Pisa può contare su due nuovi e modernissimi mammografi digitali con tomosintesi e acquisizione tridimensionale delle immagini. Grazie alla tecnologia di ultima generazione sarà possibile individuare i tumori al seno in fase precoce, cioè quando le lesioni sono di dimensioni ridotte e quindi non facilmente intercettabili.
“Questi mammografi sono molto più performanti rispetto a quelli tradizionali – afferma il direttore del dipartimento delle diagnostiche, Sabino Cozza – perché garantiscono anche una riduzione della dose di radiazioni sino al 30%, senza compromettere la qualità diagnostica dell’immagine, ma salvaguardando la paziente in termini di dose assorbita. Inoltre i radiologi possono contare su una migliore risoluzione spaziale in profondità, consentendo la separazione dei tessuti mammari offrendo, dunque, una maggiore sicurezza diagnostica. Infine, dal punto di vista della paziente, è assicurato un maggior confort durante l’esecuzione dell’esame, grazie alla compressione ottimale del seno che viene regolata automaticamente sulle caratteristiche di ogni donna“.
La Tomosintesi una tecnica mammografica che permette di acquisire immagini della mammella in tre dimensioni grazie all’oscillazione – lungo un arco di 15 gradi d’inclinazione – della sorgente radiante. Le immagini vengono poi ricostruite al computer e interpretate dal medico radiologo che ha così la possibilità di poter studiare la mammella in strati sottili, dello spessore di un millimetro, e di evidenziare in maniera più chiara e affidabile anche lievi alterazioni indicative di una criticità. Questo significa ridurre il numero dei falsi negativi o positivi e dunque diagnosticare i tumori mammari con minor incertezza.
La Tomosintesi trova applicazione generalizzata nella popolazione femminile ma è nello studio delle mammelle ricche di tessuto ghiandolare, che genera il massimo beneficio favorendo la diagnosi di lesioni sempre più piccole. L’esame richiede per la sua attuazione solo qualche minuto in più rispetto alla mammografia digitale e non presenta controindicazioni particolari.
Fonte: Usl Toscana nord ovest