Il primo cittadino di Peccioli, Renzo Macelloni, ha parlato ai microfoni di VTrend in merito alla fusione tra il suo comune e quello di Lajatico e i benefici che potrebbe portare.
Con Renzo Macelloni sindaco di Peccioli affrontiamo l’argomento al quale la regione Toscana ha dato il suo assenso, ovvero la fusione tra Peccioli e Lajatico.
Sindaco Macelloni a che punto siamo e come si procederà adesso da qui in avanti?
“Siamo al punto che la giunta regionale, su nostra richiesta, ha fatto una proposta di legge al consiglio regionale, il quale dovrebbe confermare in legge nel giro di un mesetto. Dopodiché questo ci permetterebbe di fare un referendum consultivo per capire se i cittadini sono d’accordo o meno su quest’ipotesi di unire i due comuni di Peccioli e Lajatico. È iniziata formalmente la procedura.
Noi siamo convinti – puntualizza il primo cittadino – di fare una proposta seria e la mettiamo quindi al confronto e all’impressione dei cittadini.”
I rapporti con l’amministrazione di Lajatico immagino siano ottimali e avete trovato una perfetta intesa
“Certo, è ovvio. Questa è una proposta che parte da due amministrazioni e insieme abbiamo concordato questo percorso: concordiamo sul fatto che creare un’unica struttura burocratica e poter disporre di un territorio di 165 km² mettendo i due comuni insieme, ci dà la possibilità di fare una grande promozione del territorio, molto più di come facciamo oggi. Ci permette inoltre di avere una struttura burocratica del Comune più efficiente per fare al meglio i servizi che hanno un costo per i cittadini e ovviamente ci permette anche di avere, in dieci anni, 13-14 milioni di euro in virtù di questo processo di unione, interamente a disposizione per investimenti. Nel progetto che manderemo prossimamente ai nostri concittadini – annuncia a VTrend Macelloni – è messo bene in evidenza quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere e quali sono le opportunità di crescita che insieme ci permettono di fare meglio”.
Abbiamo parlato dei vantaggi dell’amministrazione unita. I cittadini in cosa potrebbero guadagnarci?
“Basta vedere le ricerche che ci sono in corso fatte dal ministero sui costi: c’è il rapporto tra una struttura, il suo costo e la sua efficacia di produrre servizi è sproporzionata. Se c’è un comune di 1000 abitanti – spiega il sindaco – avrai una struttura i cui due terzi di finanziamento servono a mantenere la struttura stessa e un terzo, forse anche meno, lo utilizzi per dare servizi ai cittadini. Se invece la struttura è più razionalizzata e ha meno servizi doppioni, per metà le risorse finanziarie saranno a disposizione per il mantenimento della struttura e l’altra metà verrà dedicata per i servizi: quindi aumenta la possibilità di organizzare più e meglio servizi stessi. C’è un’altra storia fondamentale che molto spesso si trascura, ossia che ovviamente per tutte le normative che ci sono oggi la complessità sono la trasparenza, il codice degli appalti e altri argomenti che abbiano a che fare con il rispetto della privacy. Insomma sono tante le procedure che è un comune deve fare e ha bisogno di uffici dedicati a questi servizi, i quali sono di compliance e non produzione di servizi veri, e questo diventa un grande problema perché c’è uno sbilanciamento”.
“È come – continua il primo cittadino – se avessi una banca con una filiale: hai difficoltà a stare in piedi e gran parte degli sforzi li utilizzi per restare a galla nonostante le difficoltà perenni. Se una banca ha invece 35 filiali, il rapporto tra quello che investi nella struttura e quello che investi per i clienti è un rapporto sostenibile. Molto spesso questo è il punto che si trascura. E non va trascurato. C’è bisogno più di persone con livello sempre più alto, più pagate e con più professionalità perché i servizi che i cittadini richiedono sono gli stessi a Peccioli, a Lajatico, a Pontedera e a Roma. E oggi i cittadini – afferma a VTrend il sindaco Macelloni – proprio perché il mondo è interconnesso, sanno tutto e vogliono risposte adeguate, professionalmente corrette. In questo caso quindi, un conto è avere servizi, uffici con diverse persone, un ufficio legale e altro e un conto è avere dipendenti che non hanno la possibilità, anche volendo, di stare aggiornati su gli innumerevoli temi che un comune deve affrontare!”.
Per quanto riguarda la collocazione degli uffici è già stato deciso qualcosa con Lajatico e viceversa?
“Su questo versante abbiamo già discusso stiamo mettendo appunto un documento che arriverà a tutte le famiglie e tutte queste cose saranno dette in maniera puntigliosa”.
In che data ci possiamo appoggiare per per capire quando ci sarà il voto dei cittadini?
“I tempi non li controlliamo noi – spiega a VTrend Macelloni – e siamo in mano alla regione: il consiglio regionale deve fare la legge. Credo ragionevolmente che da qui a fine mese può darsi che la faccia e in questo caso poi c’è bisogno che la legge torni al presidente della giunta regionale, il quale con proprio decreto deve fissare la data del referendum. Il momento – conclude il primo cittadino – che intercorre tra la fissazione e il referendum è di 60 giorni quindi orientativamente andiamo ai primi di dicembre”.
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