Doccia fredda per l’Associazione delle Partite Iva Apit Italia nel suo ennesimo tentativo di convincere le istituzioni ad un dietrofront.
TOSCANA. Nella Legge di Bilancio 2022 non è stata introdotta né una pace fiscale, né una rottamazione quater. “Abbiamo segnalato l’enorme difficoltà economica in cui versano circa 1,8 milioni di piccole Imprese e di conseguenza dei loro dipendenti (circa 4 milioni); una situazione oramai irreversibile causata dalla pandemia economica da Covid-19. Siamo consapevoli che molte di queste attività già prima del Covid versassero in difficoltà economiche; dopotutto la pressione fiscale non è fantascienza”, afferma il Segretario Nazionale di APIT Italia Raffaele Saviano. “Quello che APIT ITALIA aveva chiesto al governo è il riconoscimento ufficiale dello stato di emergenza, non solo sanitario ma anche economico; pertanto: Pace fiscale 2022 e Rottamazione Quater. Il Governo Draghi – si legge nel comunicato dell’associazione – ha invece risposto ricordando quali siano le conseguenze per i debitori morosi con lo Stato: la perdita dei benefici del saldo e stralcio e della rottamazione ter; il blocco del conto corrente; il pignoramento del conto corrente. Inoltre interessi di mora e esecuzione forzata dell’ Agenzia delle Entrate per il recupero del debito non ancora pagato.”
“Le imprese italiane possono anche reinventarsi ed adeguarsi, così come consigliato dallo stesso Governo, ma rialzarsi in piedi dopo essere stato gambizzato dalla pandemia e dalle strategie sbagliate messe in campo dal Governo, rende tutto impossibile”, aggiunge il Presidente Massimo Gervasi. Conclude la responsabile di APIT ITALIA, Federica Barabotti: “Tutti i cittadini italiani lavoratori vanno trattati e tutelati allo stesso modo sia essi pubblici che del privato. È importante far comprendere che quando un coraggioso apre una partita IVA, tra i rischi considerati, non era previsto quello dell’emarginazione di stato”.