Il tatuatore Francesco Lupino, omicida reo confesso di Khrystyna Novak, intende sottoporsi in aula all’esame di accusa, difesa e parti civili.
Ieri si è aperto il processo davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio della ballerina ucraina Khrystyna Novak (29 anni) uccisa il 2 novembre dello scorso anno con un colpo di pistola sparato nell’occhio destro dal vicino di casa Francesco Lupino, tatuatore di 50 anni.
L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, un reato da ergastolo. Le parole che ha utilizzato durante la confessione, come riporta il quotidiano IL TIRRENO furono: “L’ho uccisa perché ero sotto effetto di alcol e droga”.
Come riporta IL TIRRENO, l’avvocato del tatuatore fiorentino, ma residente da anni ad Altopascio, ha riproposto la richiesta di rito abbreviato annunciando la volontà del cliente, reo confesso del delitto, di sottoporsi all’esame nella prossima udienza (prevista per l’11 gennaio alle 14.30).
Lupino vuole quindi farsi interrogare e rispondere alle domande di accusa, difesa e parti civili. Dopo, inizierà la discussione con le richieste delle parti.
La famiglia della donna non si è costituita parte civile, mentre lo hanno fatto l’avvocato Daica Rometta per l’associazione Penelope, l’avvocato Gabriele Dell’Unto e Airam Negrin Gonzales, il compagno di Khrystyna Novak.