Il commovente racconto dei proprietari della cagnolina, deceduta nei giorni scorsi.
Ancora un dramma in Valdera causato dai criminali che lasciano sul territorio bocconi avvelenati. Lo scorso 1° luglio infatti, Nina, un cane, è morta dopo aver ingerito esche o bocconi avvelenati alle Quattro Strade di Perignano. A fornirne la tristissima testimonianza sono stati i proprietari, Giovanni e Silvia, lasciando un volantino allo sgambatoio di Ponsacco, che frequentavano abitualmente. La notizia ha destato molto scalpore e immediatamente è iniziato il tam-tam sui social, anche per mettere in guardia tutti coloro che hanno un amico a quattro zampe.
Ecco il commovente racconto condiviso, oltre che su un volantino, anche su Facebook: “Ciao. Sono Nina, o Ninamore, come mi chiamano i miei tatoni Giovanni e Silvia. Lunedì 1 luglio qualcuno che io non conosco ha voluto che lasciassi su questa terra tutti i miei giochi, la mia casa, il mio comodo divano e, soprattutto, i miei amatissimi tati per raggiungere il ponte dell’arcobaleno. Sinceramente non ho capito il perché, non ha chiesto il permesso, i miei tati dicono che mi hanno ‘ammazzato’, ma io non so cosa vuol dire, sembra che sia una cosa brutta perché, mentre lo dicono, piangono. Poi parlano di rabbia, di persone cattive, ma io queste parole non le conosco, i miei tati mi avevano insegnato a voler bene a tutti, 4 zampe e non: e a me piaceva andare incontro scodinzolando anche a chi, solo con lo sguardo, incontrava i miei occhi! Mi piaceva tanto correre, chi mi ha conosciuto lo sa, non mi stancavo mai, ma quando i miei tati mi dicevano di fare la brava io ci provavo con tutta me stessa e mi sa che ci riuscivo perché dopo mi facevano tante coccole e mi davano tanti biscottini! Se vi ricordate bene, il mio tatone ne aveva sempre qualcuno in tasca anche per voi, amici miei pelosi…ed è soprattutto a voi che rivolgo il mio saluto ed il mio ringraziamento per i momenti felici che avete condiviso con me, per le corse pazze nello sgambatoio e per le coccole che i vostri cari umani non mi hanno risparmiato. Non so quando i miei tati avranno la forza di tornare in questo posto meraviglioso: per ora sono molto tristi pensando che non c’è filo d’erba che io non abbia calpestato, non c’è coniglietto che io non abbia rincorso, non c’è angolo in cui io non abbia infilato il mio naso. Dovranno imparare a sentire la mia presenza sotto altre forme, perché ora appartengo ai ricordi e al cuore“. Fonte: SEI DI PONSACCO SE…