Cistite? Niente paura, c’è l’Uva ursina!
Quest’anno fatica un po’ a scoppiare, è vero, ma è innegabile che l’estate sia alle porte! Energia, spensieratezza e relax…ma non sempre le cose vanno così lisce.
Parlo soprattutto alle donne, di per sé più predisposte, che proprio in estate vengono più facilmente a conoscenza della fastidiosa nemica cistite, un’infiammazione a carico della vescica, generalmente conseguenza di un’infezione batterica, che porta al bisogno di urinare più spesso – anche se con difficoltà e insoddisfazione – accompagnato da bruciore e pizzicore all’atto della minzione, fino a forte dolore e sangue nei casi più avanzati.
In realtà, non si tratta di una patologia del tutto “estiva”- nei soggetti predisposti può presentarsi in qualsiasi momento dell’anno – ma sicuramente il caldo, l’umidità e il cambio di alcune abitudini, ci rendono più suscettibili alla proliferazione di batteri, causa di cistiti ricorrenti.
Le vie urinarie sono particolarmente sensibili agli sbalzi di temperatura che, alzandosi in estate, favorisce una maggiore perdita di liquidi attraverso il sudore, quindi una disidratazione più intensa, che si traduce in urine più concentrate e quindi più irritanti per la mucosa delle vie urinarie. Non dimentichiamoci poi che la più classica routine estiva fa sì che siamo più facilmente preda di contaminazione batterica, basta pensare al contatto diretto con la sabbia, paradiso dei batteri, o all’ambiente umido, unito alla salsedine, che si crea semplicemente tenendo addosso il costume bagnato. Una serie di rituali comuni, che non fanno altro che indebolire la nostra barriera di difesa intima, predisponendo così a un più facile sviluppo di batteri nel tratto urinario.
Impossibile negare che nei casi più avanzati e dolorosi l’antibiotico sia l’unica soluzione, ma quello che spesso sbagliamo, è pensare che se l’antibiotico ci ha “salvate” una prima volta, sia la nostra unica protezione ogni volta che si ripresenta il problema, dimenticandoci totalmente delle conseguenze. Prima di tutto non è detto che i batteri responsabili della comparsa della cistite siano ogni volta gli stessi – anzi – e di conseguenza anche l’antibiotico più efficace potrebbe dover essere diverso e poi, specialmente in caso di recidive frequenti, non possiamo permettere che la soluzione di ricorrere all’antibiotico così spesso, ci indebolisca del tutto.
E allora? Mai come per la cistite è fondamentale la prevenzione e l’ascolto dei primissimi sintomi che, se riconosciuti, permettono di intervenire tempestivamente ed efficacemente con soluzioni naturali, spegnendo l’infiammazione sul nascere, così da non aver bisogno dell’antibiotico, che deve rimanere la soluzione primaria solo nei casi più avanzati.
Da anni l’Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi L.) trova indicazione nel trattamento di molteplici affezioni infiammatorie delle vie urinarie, tra cui proprio la cistite. Le sue foglie sono note e apprezzate, oltre che come antiinfiammatorie, per la spiccata attività disinfettante che si manifesta a livello delle vie urinarie, derivante dall’azione antimicrobica e antisettica dei glicosidi antrachinonici (arbutina e metilarbutina). Nel nostro organismo questi due componenti vengono metabolizzati e trasformati in idrochinone, il vero principio attivo a carattere battericida che, eliminato attraverso le vie urinarie, esplica al passaggio la sua azione nei confronti di numerosi ceppi batterici responsabili delle infezioni del tratto urogenitale (Escherichia coli, ecc…). La liberazione dell’idrochinone è fortemente favorita dalla presenza di batteri nelle urine, motivo che sottolinea l’importanza dell’impiego di Uva ursina già agli albori della contaminazione batterica, fase di comparsa dei primissimi sintomi. Grande ricchezza della medicina popolare, oggi sostenuta da numerosi studi e risultati importanti, l’Uva ursina si conferma il rimedio naturale più efficace nel trattamento della cistite acuta e nelle sue frequenti recidive.
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