Il partenariato esteso “Fair”, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche, coinvolge 350 ricercatori provenienti da 25 partner pubblici e privati, tra cui quattro enti di ricerca e 14 università.
Si è svolto oggi, presso l’Area della Ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, l’evento di lancio del partenariato esteso sull’Intelligenza artificiale “Future Ai Research” (Fair), finanziato con 114,5 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il partenariato esteso Fair, coordinato dal Cnr, coinvolge 350 ricercatori provenienti dai 25 partner dell’iniziativa. A questo primo nucleo di scienziati si aggiungeranno altri 150 ricercatori a tempo determinato e 100 dottorandi che verranno assunti per lavorare sul progetto, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Il partenariato costituisce una rete di ricerca diffusa sul territorio da Nord a Sud e comprende 4 enti di ricerca (oltre a Cnr, Fondazione Bruno Kessler, Infn, e Iit), 14 università (Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Sapienza, Scuola Normale Superiore, SISSA, Università Bocconi, Università Campus Biomedico di Roma, Università della Calabria, Università di Bari, Università di Bologna, Università di Catania, Università di Napoli “Federico II”, Università di Pisa, Università di Trento) e sette aziende (Bracco, Deloitte, Expert.ai, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Lutech, STMicroelectronics).
Come previsto dal bando, il partenariato si basa sul modello “Hub & Spoke” dove l’hub è l’entità legale incaricata di coordinare e gestire l’intero partenariato, mentre gli spoke sono i soggetti (università o enti di ricerca) che coordinano le attività di ricerca.
L’Hub di Fair è una fondazione di partecipazione con sede a Pisa presso l’Area della Ricerca del Cnr, mentre i dieci spoke del partenariato sono distribuiti geograficamente nelle diverse regioni italiane: cinque al nord (Torino, Milano, Trento, Genova e Bologna), due al centro (Pisa e Roma) e tre al sud (Bari, Cosenza e Napoli). Ciascuno spoke è caratterizzato da una specifica area tematica, con l’obiettivo di affrontare le sfide della ricerca per realizzare un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo, sostenibile, sicura, inclusiva e affidabile.
Per quanto riguarda le aziende, alle prime sette coinvolte nel partenariato se ne aggiungeranno presto altre. L’obiettivo è creare attorno a Fair un ecosistema di aziende ed enti della PA interessati ad utilizzare i risultati scientifici prodotti dalla attività della fondazione. Sono già oltre 100 le aziende che hanno espresso il loro interesse ad aderire all’ecosistema Fair (tra cui 20 startup), mentre a livello della PA hanno manifestato, tra gli altri, l’interesse a partecipare: Regione Toscana, Regione Puglia, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Consob, Ministero Beni Culturali, Sogei e Istituto Superiore di Sanità. A metà progetto, cioè dopo 18 mesi, si stima che saranno coinvolte circa 300 aziende, per arrivare a fine progetto (tre anni) a oltre 600.
Fair comprende nel suo piano di azione, l’approccio inclusivo e l’interdisciplinarietà, con la valorizzazione delle eccellenze diffuse nella comunità scientifica nazionale grazie allo stanziamento fondi specifici destinati al Sud e alla ricerca femminile. Fair conta di coinvolgere nel progetto, entro la fine del partenariato, il 33% di donne, un dato considerevole se teniamo presente che nella comunità scientifica italiana dell’Intelligenza artificiale le donne sono circa il 20%.
Il presidente di Fair Giuseppe De Pietro, direttore del Cnr-Icar, dichiara: “Il progetto Fair rappresenta una sfida ambiziosa per la comunità scientifica italiana impegnata da anni nel campo dell’Intelligenza artificiale, che dovrà porre le nuove basi scientifiche per l’intelligenza artificiale del futuro. La fondazione Fair nasce innanzitutto con l’obiettivo di assicurare una gestione efficace ed efficiente del progetto, garantendo al partenariato il supporto necessario allo svolgimento delle numerose attività gestionali e scientifiche. Inoltre, la Fondazione Fair, si vuole porre come soggetto facilitatore per integrare e far colloquiare tutte quelle realtà accademiche, di ricerca, industriali ed associazioni scientifiche interessate alla attuazione del Programma strategico per l’Intelligenza artificiale ed a disegnare il futuro ruolo dell’Italia in tale ambito”.
Marco Conti, presidente del comitato tecnico-scientifico di Fair e direttore di Cnr-Iit, ha aggiunto: “Fair è la risposta della comunità scientifica italiana che lavora sull’intelligenza artificiale al Programma Strategico Nazionale che è stato approvato dal Governo a novembre 2021. In particolare, Fair si propone di rendere l’Italia un hub a livello globale di ricerca e innovazione per sviluppare una intelligenza artificiale incentrata sull’uomo, affidabile e sostenibile, di crescere nuovi talenti in questo settore di ricerca e contribuire a trattenerli in Italia, e di promuovere l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, creando attorno a Fair un ecosistema di aziende ed enti”.
L’evento di lancio della fondazione si è concluso con l’intervento della Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, che ha dichiarato: “La nascita della fondazione Fair è un tassello di grande importanza nel quadro di sviluppo di una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale, in quanto permetterà di condividere e mettere a sistema le competenze e i risultati raggiunti finora. Si tratta di un ambito al quale la comunità di ricerca del Cnr sta dando un grande contributo, essendo presente in numerose iniziative e progetti che riguardano l’innovazione e l’inclusione digitale, due aspetti fortemente compenetrati, che comprendono, ad ampio raggio, i processi produttivi, i servizi, la comunicazione. La sfida sarà quella di individuare strumenti e tecnologie che possano avere un impatto positivo sulla società, tali da favorire un obiettivo di bene collettivo”.