A Peccioli nasce il primo museo (pubblico) d’arte contemporanea a cielo aperto.
PECCIOLI. “Andiamo al Macca di Peccioli”. Presto questa frase potrebbe diventare un modo alternativo di dire “andiamo a Peccioli”. Sì, serve una spiegazione, lo sappiamo. Ma possiamo dire che presto a Peccioli vedrà la luce il primo museo di arte contemporanea a cielo aperto d’Italia (da qui l’acronimo Macca). Dopo essersi visto riconoscere il museo archeologico dal Ministero della Cultura come struttura di livello nazionale, Peccioli rilancia e inizia a mettere le basi per un nuovo ambizioso progetto. Ambizioso perché si ispira, almeno nel concept iniziale, ai grandi musei internazionali come il Moma, il museo di arte moderna di New York. Ma lo fa, in collaborazione con l’agenzia milanese AbSoluta che ha lavorato proprio con il Sistema Peccioli una campagna a supporto della sua presenza alla Biennale di Architettura 2021 di Venezia e a una campagna pubblicitaria, proponendo qualcosa di unico a livello nazionale.
Non esiste, infatti, in tutta Italia un museo pubblico d’arte contemporanea a cielo aperto. A partire dal 1991, infatti, con “Specie di spazi” a cura di Rita Selvaggio e gli interventi degli artisti Vittorio Messina, Vittorio Corsini e Hidetoshi Nagasawa., opere e installazioni presenti nel territorio sono diventate, al luglio 2022, poco meno di settanta. Da qui la scelta del Comune di Peccioli, in collaborazione con Belvedere Spa e Fondazione Peccioliper, di “istituzionalizzare” e trasformare in un punto di riferimento culturale più strutturato, e con un brand riconoscibile, il nuovo museo. Elementi inseriti anche nella delibera di giunta approvata il 25 maggio scorso con un preciso atto di indirizzo anche per individuare una figura professionale in possesso delle dovute competenze in grado di gestire e valorizzare il progetto.
Il termine Macca è, poi, molto più di un semplice acronimo. In primis richiama, in particolare in una locuzione che anche l’enciclopedia Treccani collega alla Toscana, il concetto di grande abbondanza, grande quantità. Fare qualcosa “a macca”, dunque, richiama l’abbondanza di opere di arte contemporanea disseminate non solo nel capoluogo, ma in tutte le frazioni del territorio pecciolese.
Il Macca di Peccioli, comunque, potrebbe presto avere anche un suo luogo fisico. Uno spazio allo studio dell’amministrazione comunale ma che sicuramente sarà nel cuore del centro storico. Nel giugno 2019 la prestigiosa rivista Artribune definì Peccioli la piccola capitale italiana dell’arte contemporanea, per poi assegnarli il premio come “miglior piccola città 2021” per contenuti e servizi dedicati all’arte e alla cultura contemporanea.
Ora i progetti di arte pubblica disseminati nel territorio, nella triplice scala di intervento paesaggistica, urbana e architettonica, sono pronti a diventare un nuovo invito sia agli artisti a confrontarsi con luoghi, storie e paesaggi, sia a chi vorrà fruirne e immergersi letteralmente in un territorio ricco di storia che dialoga con l’arte contemporanea. Il tutto con un punto di riferimento, ora più attuale che mai, che vuole spingere tutta la Valdera a diventare la Capitale Italiana della Cultura del 2025.