Controlli anticontraffazione della Guardia di Finanza nei negozi della zona stazione centrale. La falsa etichetta sulle scarpe c’è ma non si vede.
PISA. Prosegue l’azione di controllo economico del territorio esercitato dalla Guardia di Finanza di Pisa. Nei giorni scorsi è stata posta una particolare attenzione al fine di contrastare i fenomeni della contraffazione e dell’abusivismo commerciale, questa volta concentrandosi nelle aree limitrofe alla Stazione ferroviaria di Pisa Centrale.
Proprio in una delle vie che si dipartono dalla Stazione, è stato individuato un esercizio commerciale di abbigliamento, gestito da una imprenditrice di nazionalità cinese, all’interno del quale erano poste in vendita, tra l’altro, calzature di vario genere.
I finanzieri hanno notato che le calzature esposte venivano vendute al prezzo non trascurabile di circa 50 euro, pur non evidenziandosi marchi di pregio o comunque conosciuti; osservando meglio, si notavano tuttavia dettagli che richiamavano le linee e i disegni di modelli registrati di note “griffe”, apprezzate soprattutto dai giovani.
Il controllo all’interno del negozio ha consentito di esaminare meglio i prodotti e notare la presenza di alcune cuciture e parti di tessuto rimovibili, apposte con lo scopo di rendere il prodotto – a prima vista – anonimo ed essere rimosse solo all’atto della consegna al compratore. Una volta rimosse le parti amovibili, ecco che venivano alla luce i brand
falsificati, quali “Gucci”, “Adidas”, “Nike”, “Saucony”, “Alexander McQUEEN” e “Converse All Star”, illecitamente riprodotti sulle calzature. Nel corso della perquisizione dell’unità commerciale, veniva notata una porta, nascosta da un muro di scatoloni di abbigliamento, dietro la quale si apriva un magazzino di stoccaggio di calzature, tutte contraffatte con la tecnica appena svelata.
Complessivamente, venivano rinvenute e sequestrate oltre 1.100 paia di calzature contraffatte. La titolare dell’attività veniva segnalata alla Procura della Repubblica di Pisa per i reati di frode in commercio, importazione e vendita di prodotti contraffatti e ricettazione.
L’azione della Guardia di Finanza, volta a contrastare il fenomeno della contraffazione, quale moltiplicatore di illegalità, per la sua capacità di alimentare i circuiti illeciti del lavoro “nero”, è concentrata nel perseguire l’evasione fiscale e il commercio abusivo che causano un rilevante danno per il “Made in Italy” e per la crescita economica del Paese.