Anche Gianni Ferdani, segretario del Circolo Sinistra Italiana Valdera Valdicecina, aderisce al digiuno promosso da numerose associazioni e realtà civiche per protestare contro il cosiddetto Decreto Sicurezza del governo Meloni. La sua partecipazione è annunciata per venerdì 9 maggio, una data simbolica che coincide con l’anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato.
«Aderisco al digiuno contro il Decreto Sicurezza del governo Meloni – dichiara Ferdani – e lo farò anche in ossequio e memoria di Peppino Impastato, di cui ricorre la barbara uccisione in questa data».
Il segretario di Sinistra Italiana denuncia con forza i contenuti del decreto, ritenuti repressivi e lesivi delle libertà fondamentali: «Nel Paese in cui il sovraffollamento e il degrado delle carceri sta diventando una questione umanitaria, la destra sente l’urgenza di introdurre leggi liberticide e criminogene che riempiranno ulteriormente gli istituti penitenziari».
Ferdani cita i dati dell’Associazione Antigone, che nel marzo scorso ha effettuato una visita al carcere Don Bosco di Pisa, evidenziando numeri allarmanti: 275 detenuti presenti contro una capienza regolamentare di 199 posti, e nel reparto femminile 32 donne per soli 21 posti.
«Il sovraffollamento e le carenze strutturali – sottolinea – sono evidenti nei reparti maschili del penale e del giudiziario, ove spesso si trovano celle anguste con il wc a vista. Mancano spazi comuni, luoghi per la socialità e per le attività, e lo stesso personale soffre per la scarsità di ambienti adeguati».
Preoccupante, secondo Ferdani, è anche l’inasprimento delle pene per chi manifesta dissenso all’interno delle carceri: «Se a qualcuno venisse in mente di protestare dentro le mura carcerarie, anche con resistenza passiva, rischia un aumento di pena da uno a cinque anni. È evidente che si preferisce imboccare la via della repressione anziché investire nel recupero e reinserimento della popolazione detenuta».
Ferdani rivendica infine l’importanza della campagna lanciata da numerose organizzazioni della società civile – tra cui Buon Diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Cnca, Forum Droghe, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, Ristretti Orizzonti – a difesa della democrazia e del ruolo del Parlamento.
«Ritengo che questa sia una battaglia di civiltà giuridica. Scippare al Parlamento persino la possibilità di discutere in aula del cosiddetto ‘Decreto Sicurezza’ rappresenta una china pericolosa per tutti i cittadini», conclude Ferdani. Fonte: Comunicato stampa Gianni Ferdani, Segretario Circolo Sinistra Italiana Valdera Valdicecina
Protesta silenziosa ma decisa: il digiuno di Don Zappolini contro il Decreto Sicurezza