“La soddisfazione e la gioia di poter esporre le mie opere alla “Venice Design Biennial”, è ovviamente incalcolabile, un sogno che si realizza dopo gli indispensabili studi e sacrifici, di questi anni.”
Sono queste le prime parole del giovane artista pisano, Francesco Maria Messina, classe 1991, tra i giovanissimi top designer contemporanei.
“Partecipo alla manifestazione con due pezzi inediti: un coffee table chiamato Iceberg, realizzato interamente in alabastro e vetro, e uno specchio nei medesimi materiali; sono ispirati entrambi allo scioglimento dei ghiacci, quindi due creazioni di denuncia se vogliamo, ed è proprio ciò sui cui volevo puntare l’attenzione, lo specchio è da terra, con la base in alabastro, e ha la forma di un iceberg alla deriva che proprio recentemente si è sciolto, frantumandosi in mille pezzi”.
Francesco Maria Messina è nato a Pisa, cresciuto a Parigi e formatosi professionalmente tra la Francia, gli Stati Uniti, l’Africa e Mauritius – dove ha vissuto per due anni – il punto di partenza del lavoro di Francesco è il racconto di una storia, una tematica … un reportage d’attualità che si proietta non su immagini o su un magazine ma su oggetti, installazioni ed elementi d’arredo.Le sue creazioni? Raccontano l’attualità, la società … l’evolversi di usi e costumi così come le sue esperienze internazionali – unite alla sua formazione umanistica – hanno plasmato il suo singolare approccio al design. Ecco così il lavoro del designer – durante il suo soggiorno a Mauritius – dove ha raccontato, attraverso 5 collezioni, (25 pezzi in totale) sviluppate in appena 9 mesi, la natura caratteristica dell’isola dell’Oceano Indiano. Mentre tra i progetti in progress in occasione del suo ritorno in Italia e in Europa, c’è “l’evidenziare” attraverso le sue nuove creazioni al confine tra design e scultura, temi attuali quali il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacci polari ed alpini, l’erosione e il riciclo della plastica delle spiagge. Sorprendenti e dal design non convenzionale, i suoi pezzi esclusivi di functional art, sono realizzati unicamente in edizioni limitate ed imitano la natura, dalla quale Francesco trae la sua continua ispirazione.
Nato come architetto-urbanista, e grazie alla guida rispettivamente dell’archi-star Odile Decq e Matteo Cainer, suoi maestri durante gli studi di architettura in Francia, Francesco ha sempre applicato un modus operandi sviluppando ogni progetto da un’idea forte, un concept appunto, sia che si tratti di progetti di architettura (ad es. un museo o un edificio) sia di design. Riallacciandosi alla sua formazione classica, ed utilizzando – quasi esclusivamente – materiali naturali, Francesco crea oggetti scultorei che sorprendono e stupiscono grazie alle loro forme originali ed ai forti contrasti materici, caratterizzati dall’ utilizzo di materiali eccellenti ed insoliti, unici e – per loro natura – quasi mai riproducibili.
“Proprio per essere fedele all’ispirazione di ogni progetto e per esprimerla al meglio cerco materiali veri. – afferma Francesco – Nel caso dell’ultima collezione ispirata allo scioglimento dei ghiacci polari (tema al quale sono molto sensibile) ho impiegato 6 mesi per trovare il giusto marmo/cristallo che meglio rispondesse alle mie necessità e ho trovato nell’alabastro il compromesso perfetto”.
Francesco Maria Messina dopo 13 anni all’estero è rientrato in Italia dove, a Giugno 2020, ha fondato FMM, il suo studio in Toscana sua terra natìa e fonte di ispirazione oltre che meta eccellente dove “scovare” artigiani abilissimi e materiali unici al mondo tra i quali marmo di Carrara, alabastro di Volterra e cuoio toscano. Oggi le sue creazioni sono esposte nella Galleria Rossana Orlandi (Milano e Porto Cervo) oltre alla Galerie Des Lyons.