E’ fondamentale ricordare agli anziani che se hanno il sospetto di stare subendo un tentativo di truffa, di non esitare e di chiamare il Numero unico europeo di emergenza 112.
Il copione della truffe agli anziani è sempre lo stesso. I ladri bussano alla porta travestiti da falsi dipendenti, tecnici o con le scuse più disparate ed entrano in casa di persone anziane per derubarle, talvolta anche con ingenti danni economici. Ultimamente, i malviventi si fingono anche soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine. Particolare va posta alle telefonate sospette o di sconosciuti.
Sono sempre più i casi di anziani truffati da finti avvocati o da persone che simulano la voce di un familiare, preannunciando al telefono la necessità di soldi o gioielli per risolvere il contenzioso nato a seguito di un incidente stradale o per ricevere le cure mediche in ospedale a seguito di sinistro. E’ accaduto anche a Pontedera. Di seguito riportiamo il racconto della figlia dell’uomo “selezionato” dai malviventi per mettere in scena la truffa.
Esempio truffa dell’incidente
Forse una delle messe in scena più utilizzate, questa truffa inizia con una chiamata da un finto Carabiniere che informa la sventurata vittima di un incidente accaduto al figlio. Il copione prosegue con la richiesta di denaro per garantire cure mediche o assistenza legale al figlio e con la promessa che un “avvocato” passerà a breve a ritirare i soldi. L’anziano, preso dal panico per la sorte del suo caro, consegna i soldi, convinto anche dall’apparente aspetto raccomandabile della persona che si presenta alla sua porta.
“Volevo raccontare cos’è successo a mio padre. Oggi (ieri, ndr) verso mezzogiorno ha ricevuto una telefonata al telefono fisso dove veniva chiamato per nome e gli veniva detto da un “Carabiniere” della stazione di Pontedera che suo figlio con tanto di nome, era in stato di fermo perché aveva investito una signora sulle strisce ed era finita in ospedale, lui aveva dei punti di sutura e stava bene…. Ha chiesto di parlare con lui ed una voce dall’altra parte che diceva ‘babbo aiuto'”, si legge sul gruppo Facebook sei di Pontedera se.
“Gli veniva passato un legale rappresentante della signora che per i danni subiti chiedeva dei soldi… Mio padre ha prontamente chiamato mio fratello con il cellulare per chiedere come stava, nel mentre al telefono fisso gli dicevano di non buttare giù e di spengere il cellulare…”, continua la figlia nel racconto.
“Per fortuna ha mangiato la foglia e ha chiesto al fantomatico ‘legale’ di farsi dare le generalità ed un recapito perché l’ avrebbe richiamato, ma prima doveva parlarne con sua figlia…. Appena hanno sentito queste parole, hanno chiuso la telefonata”, spiega.
“Appena uscita dal lavoro l’ho accompagnato dai Carabinieri dove ha fatto la denuncia. È rimasto molto provato e confuso da questa disavventura… Quindi occhio ai vostri cari anziani”, conclude.
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