Una situazione che ovviamente crea non poche preoccupazioni a istituzioni, famiglie, bambini e operatori del comparto scolastico.
VALDERA. Dal 5 Marzo le scuole italiane sono chiuse a causa dell’epidemia da Covid-19 ed è ormai chiaro che l’attività didattica non riprenderà, almeno per quanto concerne l’anno scolastico in corso.
Una situazione che ovviamente crea non poche preoccupazioni a istituzioni, famiglie, bambini e operatori del comparto scolastico.
Ci sono problemi e soluzioni che la Conferenza Educativa della Valdera, e la sua Presidente, Arianna Cecchini, intendono affrontare e adottare proprio per cominciare ad attrezzarsi e fornire risposte concrete a reali esigenze che, per adesso, sembrano restare a margine della fase-2, ma che, giocoforza, dovranno avere presto degli effettivi riscontri.
Se infatti le attività produttive cominceranno a rimettersi in moto e i genitori rientreranno a lavoro, chi si prenderà cura dei figli? Soprattutto di quelli più piccoli.
La Conferenza Educativa della Valdera intende avanzare la sua proposta, soprattutto per la fascia 0-6 anni, quella che, appare chiaro, più risente delle necessarie ristrettezze imposte dall’emergenza nonostante i grandi sforzi che educatrici e insegnanti stanno mettendo in campo anche in questo difficile periodo.
“L’idea – spiega la Presidente, Arianna Cecchini – è quella di far ripartire un’attività di base già a giugno che forse non potrà essere educativa, con un affidamento tradizionale, ma che può aspirare ad essere comunque un’azione di cura grazie all’impegno e al lavoro concertato e concreto di tutti, ma proprio tutti coloro che operano nel settore scolastico ed educativo.
Vogliamo avviare una fase 2, vogliamo fare in modo che, sempre e comunque nelle condizioni di massima sicurezza sanitaria, i bambini possano ritrovarsi a piccoli gruppi per cominciare a socializzare nuovamente. Grazie al supporto del CRED Valdera, progetteremo insieme ai Comuni, al Coordinamento pedagogico ed alla Consulta dei coordinatori 0-6, alle cooperative sociali ed imprese, alle scuole ed a tutti i soggetti che fanno parte del Sistema Educativo della Valdera attività rivolte a bambini e ragazzi, a partire da una rilevazione dei bisogni delle famiglie, utilizzando anche spazi diversi dai classici destinati all’apprendimento quali spazi pubblici aperti, giardini o altro per organizzare un’attività che, ripeto, non pretende di essere educativa, ma che può sicuramente favorire il benessere dei bambini, contribuire a far ripartire un comparto che ha bisogno di ritrovarsi e, al contempo, aiutare molte famiglie.
Crediamo in questo progetto, vogliamo strutturarlo e realizzarlo con l’aiuto delle istituzioni e di tutti coloro che sono disposti a dare una mano. Non perdiamo tempo. Ripartiamo in sicurezza, ripartiamo dai più piccoli”.