Formatosi all’Università di Pisa, era entrato alla Scuola Normale nel 2005, distinguendosi per il suo brillante percorso accademico e professionale.
Una notizia sconvolgente ha colpito l’Italia e in particolare l’ambiente accademico pisano: Alessandro Coatti, ricercatore italiano di 42 anni ed ex allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa, è stato ritrovato senza vita in Colombia, ucciso e smembrato. Il suo corpo è stato rinvenuto il 6 aprile a Santa Marta, all’interno di una valigia abbandonata nei pressi dello stadio cittadino.
Coatti, originario della provincia di Ferrara e biologo molecolare della Royal Society of Biology di Londra, si trovava nel Paese sudamericano per turismo. Alloggiava in un ostello della città e, secondo le ricostruzioni, era scomparso due giorni prima, il 4 aprile, dopo essere uscito senza fare ritorno.
Il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha attivato una squadra investigativa speciale in collaborazione con la Procura locale e l’unità antiterrorismo Gaula. È stata anche offerta una ricompensa fino a 50 milioni di pesos (circa 10mila euro) per chiunque possa fornire informazioni utili all’arresto dei responsabili del brutale omicidio. Al momento, tuttavia, il movente rimane sconosciuto.
La Farnesina ha confermato la morte del ricercatore e ha fatto sapere che l’ambasciata italiana a Bogotà è in contatto con le autorità colombiane e sta seguendo da vicino il caso, offrendo assistenza ai familiari di Coatti.