Mascherina anti Covid-19 in classe
le difficoltà dei bambini e dei ragazzi non udenti
A parlarne il Dott. Valerio Putano Bisti, Audioprotesista e Docente all’Università di Pisa, attualmente riveste, inoltre, il ruolo di Presidente CdA Audioprotesisti e Revisore dei Conti Ordine TSRM PSTRP Toscana.
La mascherina anti Covid-19 è un grande ostacolo alla comunicazione per le persone con deficit uditivi medio gravi.
Nella scuola, come in qualsiasi altro ambito, la mascherina non consente la lettura del labiale, che tanto è fondamentale per i ragazzi ipoacusici durante la spiegazione della lezione, nelle interrogazioni o anche nel rapportarsi con gli altri compagni di classe. L’allarme è stato lanciato da genitori e associazioni prima dell’inizio del nuovo anno scolastico: aiuti specifici sono stati richiesti in tutte le regioni già durante i mesi di lock down, per garantire la comunicazione, l’inclusione scolastica e l’apprendimento dei bambini e dei ragazzi con problemi uditivi anche in questo particolare momento storico. Per questo sono necessarie mascherine semi-trasparenti a scuola: un dispositivo sanitario fondamentale nelle classi dove è presente uno studente ipoacusico. Si tratta di un modello di mascherina dotato di una “finestrella” di plastica che lascia visibile la bocca, per permettere a chi lo indossa di mostrare il movimento delle labbra mentre parla. Nella scuola pubblica, all’interno delle classi in cui è presente uno studente ipoacusico, queste mascherine semi-trasparenti devono essere indossate da insegnanti e compagni per facilitare la lettura del labiale e di conseguenza l’inclusione scolastica, la comprensione e il dialogo dello studente con problemi uditivi. Accanto alle soluzioni identificate per rispondere alle necessità degli studenti ipoacusici, è importante che scuola e famiglia continuino, oggi più che mai, ad adottare tutte le strategie e gli strumenti di apprendimento specifici per i bambini e i ragazzi ipoacusici.