VALDERA. Apit attacca Governo e Sindacati sul blocco dei licenziamenti e non solo.
Per Gervasi Massimo Presidente dell’Associazione di Partite IVA APIT ITALIA: “Il problema non è il blocco dei licenziamenti, il problema è come garantire la continuità di impresa; alla base dei licenziamenti c’è l’incertezza e garanzia di continuità lavorativa. Ad oggi il mercato del lavoro è fermo a causa delle scelte del Governo, appoggiate da un sindacato che si è appena risvegliato da un letargo lungo 14 mesi; mesi in cui noi associazioni di impresa abbiamo spesso richiesto la loro presenza nelle nostre manifestazioni in rappresentanza dei lavoratori, mai avvenuta. Oggi, quasi per ironia, Governo e Sindacati parlano di importanza del dialogo tra le parti sociali e il mondo delle imprese; troppo tardi, nel frattempo abbiamo raggiunto 1 milione di nuovi disoccupati e 500 mila aziende chiuse o in chiusura. I giovani e le donne sono il segmento più colpito dalla disoccupazione e dalla perdita di lavoro, le motivazioni: contratti a tempo determinato, necessità familiari, lavori precari e basse competenze. Il settore tessile, calzaturiero e moda è stato prorogato fino a fine ottobre con il compromesso però che i sindacati RACCOMANDINO alle aziende l’utilizzo degli ammortizzatori sociali prima di decidere la via del licenziamento. Questo è il massimo che i sindacati CGIL CISL e UIL hanno portato a casa…. e ne sono anche soddisfatti!!!”
Federica Barbotti responsabile A.P.I.T Valdera: “Mancano i servizi di formazione che non possono essere a carico delle imprese così come paventato da alcuni sindacati. È necessario sfruttare le tante risorse europee, soldi veri, ma manca un progetto di disegno organico dei servizi per il lavoro. Serve una riforma degli ammortizzatori economico-sociali, migliorando ed integrando quelli già presenti e non aggiungendone di nuovi e complessi. Serve una riforma vera dei contratti collettivi e a tempo determinato che favorisca imprese e lavoratori con l’abbattimento del cuneo fiscale; per gli stagionali il decreto di riferimento è del 1963″.
Marco Bartaloni referente Valdera: “Le aziende in questa pandemia economica sono soprattutto vittime di scelte di un Governo distratto e disorganizzato, lo Stato dovrebbe riconoscere per almeno tre anni sgravi fiscali e agevolazioni burocratiche. Questo è il paese delle forme e non della sostanza. È il paese della quantità ma non della qualità… gli effetti sono molto spesso contrari, nocivi e di disorganizzazione. Hanno ragione tutti : dipendenti e imprenditori, ma non lo Stato e i sindacati responsabili di ogni conseguenza. È una guerra tra poveri. Vi chiedo la cortesia di non giudicare il dipendente (che non accetta il lavoro) o l’imprenditore (che paga poco)… questa è sopravvivenza, e noi siamo le vittime sacrificali”.