PONTEDERA. Una proposta cittadina sicuramente all’altezza del suo nome quella messa in atto quest’anno a Pontedera.
Se negli anni precedenti era C.so Matteotti ad attirare l’attenzione, negli ultimi anni si sono fatte largo altre destinazioni che seppur periferiche concedono alternativa di scelta per momenti di relax alla cittadinanza.
Se i laghi Braccini già da tempo hanno assunto un ruolo fondamentale dove vivere momenti di tranquillità e condivisione sociale, Arnera a due passi dal centro ha contributo al potenziamento di questo trend, non dimentichiamo che proprio da lì fino allo scorso anno partiva il battello che solcava l’Arno per poi approdare alla Rotta. L’appuntamento quest’anno causa corona-virus è stato sospeso, ma secondo quanto comunicato dall’amministrazione comunale tornerà il prossimo anno.
Un altro punto di riferimento dove passare momento di relax è il Parco dei Salici Progetto che dopo tre anni ha iniziato a prendere forma sotto la gestione del “canottieri ”(leggi).
Ultimo arrivato e con grande clamore “la Golena” che proprio ieri sera sabato 4 luglio ha inaugurato la sua estate. L’area di utilizzo si sviluppa in un lungo tratto dell’Era che va dal ponte Napoleonico all’altro in prossimità della Tosco Romagnola. Finalmente si è valorizzato uno spazio incolto che per anni non ha avuto il riconoscimento che gli spettava. La Golena ho un accesso contingentato causa decreto ministeriale anticovid e come ci dice Luca Sardelli, uno tra gli otto imprenditori pontederesi che a proprie spese hanno dato il via all’inizativa (leggi articolo) non potrà essere frequentata da oltre 300-350 persone.
La struttura presenta un grande spazio di distanziamento tra le varie sedute (presentazione la Golena leggi) e soprattutto un’area centrale che garantisce uno spazio di ampia sicurezza per i vari spostamenti.
Ieri sera intorno alle 22 è avvenuta l’inaugurazione con la partecipazione del sindaco Matteo Franconi che alzando il calice al cielo insieme ai responsabili dell’iniziativa ha dato il via alla nuova estate in un corso fluviale come quello dell’Era spesso dimenticato.