Quest’anno sarà un Natale davvero speciale a Riparbella, all’insegna del recupero e del riuso, letteralmente a km zero.
Quel che il maltempo abbatte, torna a nuova vita grazie al progetto della Pro Loco. Quello di quest’anno sarà un Natale davvero speciale a Riparbella, all’insegna del recupero e del riuso, letteralmente a km zero.
Gli alberi scolpiti. Una delle ultime tempeste tra quelle che hanno spazzato (anche) il territorio di Riparbella ha prodotto il crollo di una serie di querce nel bosco, in località Il Giardino. Ma i tronchi sradicati dal terreno e caduti a terra non diventeranno, questa volta, legna da ardere ma vere e proprie opere d’arte. Pezzi unici, alberi di Natale molto particolari che andranno ad abbellire le piazze del paese per tutto il periodo delle Feste. Saranno scolpiti da Andrea Persiani, in arte Motogeppetto, artista in grado di trasformare tronchi in sculture utilizzando non lo scalpello, ma la motosega.
Il lavoro – che ha reso necessario l’impiego a più riprese di un escavatore viste le dimensioni dei vari tronchi – è in corso e, una volta terminato, porterà alla creazione di 8 alberi scolpiti che verranno collocati nei vari spazi del borgo. L’ultimo (l’ottavo) sarà realizzato live dall’artista, direttamente in piazza. Appuntamento nella mattinata del 9 dicembre, dalle 10.30 in poi, nello spazio che sarà allestito di fronte al Bar Centrale di Riparbella.
L’artista. La storia di Motogeppetto – che lo scorso anno in occasione della 50° Sagra del Cinghiale si è già ‘esibito’ in piazza con una scultura – è quella di una passione. Andrea, cecinese, ha una azienda agricola a Collemezzano, dove alleva maiali e produce olio e, da qualche anno, scolpisce il legno. “Tutto è iniziato per gioco, per una scommessa tra amici. Durante una sagra ero impegnato a grigliare gli spiedini. Lanciai una provocazione: ‘Scommettete che vi faccio uno spiedino con la motosega?’. Detto, fatto. Da autodidatta mi sono guardato video, filmati. Ho iniziato a sperimentare soggetti diversi, dalle teste ai totem. E poi aquile, cinghiali… In zona ci sono solo io che faccio questo tipo di cose, sulle Alpi invece è un’attività molto diffusa. L’idea della Proloco mi piace tantissimo. E da questo progetto potrebbe nascere anche altro, per riutilizzare in modo utile e intelligente altri alberi abbattuti, come quelli che sono crollati nel giardino dell’asilo“.