TOSCANA. Tema Discarica della Grillaia, Nardini, insieme anche a Mazzeo e Pieroni, ha partecipato alla manifestazione: “Occupiamoci del governo pubblico della soluzione”
A seguito del flash mobile di protesta organizzato a Terricciola per dire No alla Grillaia, ecco la dichiarazione di Nardini:
“Ieri pomeriggio ho partecipato alla manifestazione organizzata a Terricciola perché credo che una Consigliera Regionale debba stare sul territorio, ascoltarne le istanze, recepire dal vivo le preoccupazioni dei cittadini e le richieste degli amministratori.
Ci sarò con la piena convinzione che la richiesta di revisione della decisione alla Regione e ai tecnici che hanno istruito le carte non basti: penso che vada messo sul tavolo della discussione un percorso di metodo e di merito in grado di governare il problema della messa in sicurezza della discarica della Grillaia, per troppo tempo rimasto insoluto.
Per questo io credo che l’unica strada per dare concretezza a una legittima preoccupazione del territorio sia quella di costruire una filiera pubblica del governo della soluzione rifuggendo da un lato la demagogia di chi usa la vicenda come pure propaganda politica per rastrellare qualche mi piace sui social e, dall’altro lato, soluzioni non sostenibili sotto il profilo tecnico ed economico.
Penso, – continua la Consigliera Nardini – che Regione Toscana debba mettersi a disposizione per guidare, accompagnare e vigilare il percorso di messa in sicurezza della discarica. Una discarica che ha visto interrotto il proprio ciclo di vita senza la fase più delicata ed importante dal punto di vista ambientale, la messa in sicurezza definitiva, rischia di essere appunto una bomba ambientale.
Penso che i Comuni debbano partecipare a ogni fase della costruzione della soluzione poiché sono i soggetti pubblici più capaci di interpretare e farsi carico, con responsabilità, dei bisogni delle comunità.
Penso che gli operatori industriali pubblici che in Valdera si occupano della filiera integrata del trattamento dei rifiuti debbano essere chiamati a un tavolo perché forniscano le proprie competenze ed esperienze tecniche, la propria capacità imprenditoriale e la solidità economica a disposizione di un progetto che deve avere un solo obiettivo pubblico: mettere finalmente in sicurezza una discarica che da troppi anni è in cerca di una soluzione condivisa e sostenibile.
Le garanzie da mettere in campo per rispondere con visione e prospettiva concreta alle ragioni della protesta io credo che debbano essere quelle che ammantano del profilo pubblico i soggetti chiamati ad operare: Regione, Enti Locali e tessuto industriale.
Per farlo – conclude Nardini – servirà trovare strumenti tecnici, giuridici ed economici per togliere dal ventaglio delle soluzioni una gestione privata della messa in sicurezza della discarica”.