Si tratta degli infermieri Francesca Moschetti e Lorenzo Taddeucci.
Due infermieri dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Francesca Moschetti e Lorenzo Taddeucci, hanno avuto accesso al prestigioso dottorato di ricerca (PhD in Health Science, Technology and Management) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
A comunicarlo, con piacere e orgoglio, è la direttrice generale dell’Asl, Maria Letizia Casani: “Mi complimento con Francesca e Lorenzo, infermieri che attraverso questo percorso ci permetteranno di ampliare conoscenze professionali e supportare le decisioni organizzative, nell’ambito del miglioramento continuo dell’assistenza. È proprio in questo campo che nasce la volontà di aumentare le competenze dei nostri professionisti in termini di crescita e sviluppo, elementi determinanti all’interno delle Aziende sanitarie i cui caratteri peculiari siano innovazione, qualità e miglioramento dell’attrattività verso l’esterno. Si tratta di caratteristiche fondanti e condivise con la Scuola Superiore Sant’Anna, con l’obiettivo di condividere sinergie di sviluppo per dare risposta, con maggiori e rinnovate competenze, ai bisogni di salute, sempre più complessi, dei cittadini”.
Lorenzo Taddeucci, infermiere del 118 di Livorno, e Francesca Moschetti, infermiera con incarico di complessità organizzativa (ICO) Salute mentale e dipendenze di Massa Carrara, da questo mese di ottobre frequentano quindi il dottorato di ricerca del S.Anna e questo permetterà loro di affrontare in modo interdisciplinare le sfide più attuali legate ai temi della salute e dell’equità dei sistemi sanitari, caratterizzati da una crescente complessità e dinamicità, che richiedono innovazione e capacità di gestione per essere sostenibili e garantire livelli di cure adeguate agli assistiti.
“La ricerca – ricorda il direttore del dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche, Andrea Lenzini – rappresenta una delle funzioni proprie del profilo infermieristico.
Nell’area professionale del nostro dipartimento siamo costantemente impegnati nell’accompagnare i cambiamenti dell’organizzazione con idonei strumenti formativi e procedurali che richiedono conoscenze basate sulle migliori prove di efficacia, supportando le decisioni professionali. Siamo soddisfatti che due nostri infermieri si siano distinti nelle selezioni e possano partecipare a un percorso di alta professionalità che prevede degli approfondimenti specifici, anche correlati alla professione infermieristica. Ciò determinerà sicuramente un significativo accrescimento professionale e, al loro rientro in Azienda, potranno con il loro contributo migliorare, nell’ambito del dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche, i processi assistenziali e la presa in carico dei nostri cittadini”.
“Da evidenziare – prosegue Lenzini – che già a metà del 1800 Florence Nightingale era stata la prima infermiera a sviluppare la ricerca con idee, osservazioni e applicazione di modelli matematici. Le sue teorie suscitarono enorme interesse, grazie soprattutto alle sue capacità di sostenerle attraverso gli strumenti dell’evidenza scientifica. L’importanza della ricerca e della sperimentazione viene ribadita anche nel Codice deontologico dell’infermiere, in cui tra i compiti dell’infermiere viene indicato anche quello di elaborare, svolgere e partecipare ai percorsi di ricerca in ambito clinico assistenziale, organizzativo e formativo, rendendone disponibili i risultati”.