PROVINCIA. Il Centrum Sete Sóis Sete Luas e i Comuni di Calcinaia e Pontedera hanno presentato l’installazione urbana “Volti in attesa di un sorriso”, dell’artista Stefano Tonelli.
L’iniziativa si suddivide in due momenti e si realizzerà nei luoghi di aggregazione sociale, per sottolineare quel vuoto che ha caratterizzato questi luoghi, divenuti silenziosi e deserti in questi mesi, a causa della pandemia. L’idea di questa installazione è nata proprio durante il primo periodo del lockdown con l’intento di portare un segno di speranza.
Il primo momento prevede che i volti dipinti dall’artista toscano – occhi grandi, privi e in attesa di sorriso – verranno rappresentati a partire da oggi in luoghi significativi legati alla frequentazione sociale:
- la scuola elementare “Martin Luther King” di Calcinaia,
- il Circolo Arci e alla ex scuola elementare in via del Colle a Treggiaia,
- in Piazza Malaspina di Montecastello
- al Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera.
Il secondo momento si realizzerà alla fine della pandemia: Stefano Tonelli rivisiterà le opere già realizzate e darà loro nuova vita disegnando sui volti, finalmente, un sorriso.
Come lo stesso artista ha spiegato, ogni intervento ha in comune la volontà di “affidare un messaggio di spaesamento dei giorni bui della pandemia e di speranza nel tornare a sorridere. Le opere saranno dunque testimonianza storico-artistica del tempo che abbiamo vissuto ma anche un veicolo di speranza verso il futuro”. All’installazione delle opere collabora la Direzione dell’istituto Martin Luther King e la Pro Loco di Montecastello.
Stefano Tonelli è nato a Montescudaio dove vive e lavora, spostandosi spesso a Roma. Dal 1973 ha reso pubbliche le sue ricerche con esposizioni personali e collettive, performance e installazioni, libri e video film. Dalla metà degli anni ’80 sceglie una strada “contraria” ai flussi d’arte e della moda diventando spesso segno di “contraddizione”. Partecipa raramente ad esposizioni collettive ed interviene prevalentemente in eventi personali per meglio esprimere i suoi concetti e la propria ricerca artistica e spirituale. Usa tecniche e stili che appaiono differenti ma lo fa con straordinaria naturalezza e libertà. Negli ultimi dieci anni ha esposto in sedi prestigiose a Roma, Milano, New York, Berlino, Parigi, Amburgo, Madrid e Lisbona. Collabora con musicisti, attori e poeti che incontra nel suo “rifugio” di Montescudaio.
“Questa bella iniziativa – commenta l’assessore Mattia Belli – nasce dallo stretto rapporto che il festival “Sete Sois, Sete Luas” ha con la città, con il territorio di Pontedera ed in particolare con i luoghi qui identificati: Montecastello, Treggiaia (dove si svolge ormai regolarmente il festival da vari anni) e viale Piaggio dove è ubicata la sede stessa, il Centrum. Questa iniziativa vuole rafforzare questo legame mettendo a disposizione delle frazioni e degli spazi della comunità un’opera d’arte, e per ricordare, alle stessse comunità, il valore, le difficoltà e la rinascita del percorso che stiamo affrontando a causa della pandemia. Anche la frazione de La Rotta, dove il festival svolge annualmente attività, sarà coinvolta in un progetto artistico successivo in primavera. Voglio pertanto ringraziare – ha concluso Belli – il Festival “Sete Sois, Sete Luas” e il direttore Marco Abbandanza per la disponibilità su questo come sui futuri progetti artistici in cantiere, che coinvolgeranno vari punti della città.