Al parcheggio in piazza del Mercato e lungo viale della Repubblica da alcuni giorni sono apparsi due cartelloni dell’associazione contraria all’eutanasia.
“Bisogna prendersi cura dei più fragili e fare di tutto per alleviare le loro sofferenze. L’eutanasia, al contrario, vuole sbarazzarsi facilmente dei sofferenti, quasi come se fossero moscerini da schiacciare” è il commento di Donatella Isca, responsabile del Circolo territoriale toscano di Pro Vita & Famiglia, sulla campagna di affissioni choc contro l’eutanasia che, dopo essere partita da Roma, ha raggiunto in questi giorni Pontedera e continuerà ad interessare le principali città italiane nei prossimi giorni.
I manifesti mostrano una persona visibilmente malata e sofferente accovacciata sul palmo di una mano accogliente, dall’alto invece incombe un pugno chiuso pronto a sopprimerla, “proprio come vorrebbe fare chi spinge per l’eutanasia legale”, spiega la responsabile del Circolo territoriale della Onlus. “Uccidere chi soffre, uccidere chi è anziano o abbandonato, significa perdere l’umanità. Dobbiamo invece restare umani, applicare la legge 38 sulle cure palliative sempre ignorata dal nostro Governo amante della ‘cultura dello scarto’, e quindi salvaguardare la vita fino al suo termine naturale, aiutando chi soffre anziché eliminarlo come un rifiuto”.
“Chiediamo – conclude la nota di Pro Vita & Famiglia Pontedera – che la proposta di legge in discussione alla Camera venga respinta senza se e senza ma. L’Italia è un paese civile, con valori di solidarietà e umanità, sarebbe assurdo e barbaro legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi e divenire quindi l’ottavo paese al mondo (su 194) che hanno legalizzato il suicidio assistito”.