La Polizia di Stato di Pisa e provincia aderisce alla odierna giornata internazionale contro la violenza alle donne, fornendo il proprio contributo specie in tema di contrasto a questo crimine odioso, ma anche attraverso la conoscenza di tutti gli strumenti a disposizione delle vittime per potersi tutelare.
La Questura di Pisa fa infatti parte di una sperimentata rete territoriale, assieme alla Procura della Repubblica, ai Servizi sociali dei comuni, ai sindacati ed alle onlus che si occupano di donne maltrattate, che nel tempo ha dimostrato di essere un valido sostegno per questa tipologia particolare di vittime.
In particolare nella Questura e nei Commissariati ci sono Agenti, spesso donne, che hanno seguito specifici corsi per gestire le indagini su maltrattanti e stalker, ma anche le vittime che, più che in altre vicende, hanno bisogno di sentire vicine le Istituzioni che intervengono.
Nonostante le obiettive restrizioni ai contatti interpersonali imposte dal lockdown, così come nel trascorso anno è stata distribuita una accattivante brochure titolata “Questo non è amore”, realizzata dal Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e distribuita su tutto il territorio nazionale, prodiga di consigli sugli strumenti messi a disposizione dalla normativa per il contrasto a tali reati e sui comportamenti da tenere in caso di pericolo.
La brochure è stata distribuita ai vari front office della Polizia di Stato della provincia, ma anche ad enti ed Associazioni che si occupano del fenomeno: Questura, Commissariati di Pubblica Sicurezza di Pontedera e Volterra; Polizia di Frontiera dell’ Aeroporto “Galilei”; Polizia Ferroviaria ma anche comune di Pisa, Società della Salute ed il Coordinamento Unitario dei sindacati confederali Cgil, Cisl ed Uil per il contrasto alla discriminazione di genere.
Quest’ ultimo Ente ha realizzato una serie di videomessaggi, da parte di donne impegnate in diversi settori lavorativi, sul tema della violenza alle donne: per la Questura ha partecipato il Sovrintendente Dalia Gambini, che presta servizio presso il Posto di Polizia dell’ ospedale di Cisanello e che tratta “in diretta” i casi di donne maltrattate che ricorrono alle cure del Pronto soccorso. Questo video è pubblicato anche sulla pagina facebook della Questura.
Quanto agli strumenti offerti dalla legislazione, il Questore come Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza ha il potere di adottare la speciale misura di prevenzione dell’ “Ammonimento”, molto prezioso perché consente di porre un immediato freno ai maltrattamenti in famiglia ed agli atti persecutori, specie nei confronti di ex partner o di mogli. Con tale provvedimento il Questore ordina al persecutore o al maltrattante di astenersi da condotte illecite, ammonendolo che in caso di reiterazione sarà denunciato d’ ufficio alla Procura della Repubblica e la pena peraltro verrà aumentata. Dal 1 gennaio sono stati 11 gli ammonimenti irrogati in provincia di Pisa, e 2 quelli attualmente in trattazione presso la Divisione Polizia Anticrimine.
Dal punto di vista statistico, comparando il periodo 1 gennaio 2020-20 novembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, risulta che nel 2019 per il reato di “atti persecutori” (c.d. stalking) in provincia di Pisa erano stati denunciati 91 fatti, di cui 18 nel capoluogo, con 80 denunciati e 7 arrestati; nel 2020 i fatti sono stati 75, di cui 20 a Pisa, con 60 denunciati e 9 arrestati.
Per il reato di “maltrattamenti in famiglia” gli episodi denunciati nel 2019 sono stati 130, di cui 24 a Pisa, con 111 persone denunciate e 21 tratte in arresto. Nello stesso periodo del 2020 si contano 125 denunce, di cui 35 a Pisa, con 106 persone indagate e 21 tratte in arresto.
Nel 2020 la Polizia di Stato della provincia ha contribuito con diverse operazioni al contrasto a questi odiosi fenomeni; tra queste si elencano di seguito le più significative:
A marzo a Fauglia la Squadra Mobile della Questura ha tratto in arresto un 47enne del posto, padre di due figli adolescenti, per reiterati maltrattamenti in danno della moglie convivente; dapprima associandolo al carcere “don Bosco” e poi agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Ad aprile viene eseguita nei confronti di un 42enne pisano l’ordinanza di applicazione del divieto di avvicinamento alla ex moglie; con detto provvedimento il Giudice impone la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai suoi prossimi congiunti ed ai luoghi da loro abitualmente frequentati imponendogli l’obbligo di mantenere una distanza dagli stessi di almeno 300 mt con divieto di comunicare con loro attraverso qualsiasi mezzo, pena aggravamento della misura che può arrivare fino al carcere.
A maggio nei confronti di un tunisino 44enne viene eseguita la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare; l’uomo è ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia posti in essere nei confronti della compagna, fatti commessi dal 2017 al 2020. Con detta ordinanza il Giudice prescriveva all’indagato di non avvicinarsi alla compagna oltre che ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa.
A giugno una 38enne residente in provincia denunciava di essere stata oggetto di maltrattamenti ed atti persecutori, fatti commessi a partire dal maggio del 2019. Indicava quale autore dei reati il di lei ex compagno, un 33enne residente a Montopoli Val D’Arno. Sulla scorta della denuncia resa e dei successivi accertamenti espletati dalla Squadra Mobile, il Gip presso il Tribunale di Pisa disponeva l’applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa, all’abitazione ed ai luoghi di lavoro o frequentati dalla stessa.
Nella tarda mattinata del 25 luglio 2020, i poliziotti rintracciavano presso il casello autostradale di Vecchiano (PI) fraz. Migliarino una 42enne residente a Livorno. La medesima era stata sequestrata e percossa da un 39enne albanese durante il viaggio a bordo di un van per trasporto cavalli da Cesena al sopradetto luogo. Stante quanto sopra, l’uomo veniva tratto in arresto per di sequestro di persona e maltrattamenti.
Sempre a luglio tratto in arresto 58enne albanese residente a Pisa per reiterati maltrattamenti in danno della moglie, connazionale, che dopo anni si era convinta a denunciare il coniuge.
Ad agosto una 34enne residente in questo centro doveva ricorrere alle cure sanitarie presso il locale Pronto Soccorso in seguito delle lesioni riportate ad opera del coniuge diagnosticate come maltrattamenti. Ai sanitari la donna riferiva di maltrattamenti perseverati nel tempo ad opera del marito, un 36enne tunisino, concretizzati in una costante violenza psicologica – anche nell’ambito della sfera sessuale – e verbale sia a domicilio che sul posto di lavoro, riferiva inoltre di minacce di violenza fisica e costante gelosia peggiorata negli ultimi mesi. Il GIP c/o il tribunale di Pisa emetteva la misura dell’allontanamento dalla casa familiare. L’uomo è ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia posti in essere nei confronti della moglie italiana, fatti commessi dall’agosto del 2019 fino ad ora. Con detta ordinanza il Giudice prescriveva all’indagato di allontanarsi dalla casa familiare di non avvicinarsi alla donna oltre che ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa.
Sempre ad agosto tratto in arresto un 34enne livornese, colpito da ordinanza di applicazione di misure cautelari. L’uomo è ritenuto responsabile di atti persecutori e lesioni, fatti commessi in danno della ex compagna in Cascina (PI) e Capannoli (PI).
A settembre tocca ad un 69enne di Cascina, ritenuto responsabile di violenza sessuale ed atti persecutori, fatti commessi fin dall’aprile del 2020 in danno di una 17enne. Nell’ottobre del 2020 il genitore esercente la patria podestà della minore presentava una nuova denuncia per atti persecutori poiché la figlia minore continuava a ricevere – da parte dell’uomo – messaggi sulla chat whattsapp nonché riceveva un pacco postale contenente una scatola di matite e messaggi dattiloscritti in cui venivano esaltate le qualità personali e fisiche della ragazza anche con toni lascivi e volgari. Apparendo necessario acquisire maggiori e più incisivi elementi di prova, il P.M. titolare delle indagini emetteva decreto di perquisizione locale e personale nei confronti dell’uomo. L’attività di P.G. in questione portava al rinvenimento e sequestro di numeroso materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini quale materiale pornografico rappresentante immagini virtuali realizzate utilizzando immagini della minore e numerosissimi oggetti e materiale pornografico. L’ uomo veniva tratto in arresto e tradotto presso la locale casa circondariale, successivamente veniva posto agli arresti domiciliari.
Nell’ottobre 2020 una 43enne fiorentina residente in provincia denunciava presso il locale Ufficio Denunce di essere oggetto di atti persecutori messi in atto da un uomo che aveva frequentato per breve tempo dopo la rottura del rapporto col marito. L’uomo, un 48enne di Pontedera (PI), non accettando la fine della loro relazione incominciava a importunare insistentemente la donna. Per tale motivo veniva denunciato in stato di libertà. Nella mattina del 3 novembre 2020 gli investigatori rintrqacciavano l’uomo colpito da ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip presso il Tribunale di Pisa. Il provvedimento in questione disponeva che l’interessato venisse posto agli arresti domiciliari. L’uomo è ritenuto responsabile di atti persecutori e appropriazione indebita, fatti commessi in danno della ex compagna in San Giuliano Terme (PI) e Livorno. Al termine degli adempimenti di rito, l’uomo veniva tradotto presso la propria abitazione.
Sempre ad ottobre ,infine, una 32enne residente in provincia denunciava presso questi uffici di essere oggetto di atti persecutori messi in atto dal di lei marito. Quest’ultimo non accettando la fine della loro relazione incominciava a importunare insistentemente la donna. Al termine degli accertamenti relativi alla denuncia in questione, l’uomo un infermiere 41enne siciliano residente in provincia, veniva segnalato in stato di libertà alla locale A.G. per atti persecutori. In data 20 novembre 2020, personale dipendente notificava all’uomo la misura del divieto di avvicinamento, provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Pisa. Con detta ordinanza il Giudice ha prescritto all’indagato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima in relazione al reato contestato e di contatto con la stessa con qualsiasi mezzo.