PONTEDERA. Questa mattina l’Istituto ITIS “G. Marconi” di Pontedera ha ospitato la manifestazione conclusiva di un percorso di educazione alla legalità.
In occasione del 29esimo anniversario della strage di Capaci, gli studenti, coordinati da alcune docenti, hanno partecipato alla mobilitazione “Un lenzuolo contro la mafia”, indetta dalla Fondazione “Giovanni Falcone”, stendendo un lenzuolo bianco che recava la scritta “Itis Marconi Contro La Mafia #dicosasiamocapaci, #23maggio”.
Sono intervenuti il Dirigente Scolastico, Professor Pierluigi Robino, il vicequestore di Pontedera, dottor Luigi Fezza, il responsabile dei progetti realizzati nelle scuole della provincia di Pisa, dottor Giovanni Callori oltre agli studenti e ai docenti.
Il Dirigente ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa soprattutto in considerazione del periodo particolarmente difficile che la scuola sta attraversando, con tutte le limitazioni che ha comportato; nonostante ciò un gruppo di studenti ha seguito in presenza un ciclo di tre incontri durante i quali il dottor Callori ha affrontato svariati temi legati al problema della mafia e delle mafie, non limitandosi all’evento tragico che oggi si ricorda ovvero la strage di Capaci del 1992.
Particolarmente sentita la testimonianza del Vicequestore Fezza che ricorda il luglio del 1993 come un anno difficile della sua vita; infatti, all’epoca era un giovanissimo poliziotto “spedito” a Palermo con compagni ancora più giovani, in una città dove aleggiava la paura. Quei giovani ebbero l’incarico di presidiare ( e proteggere ad ogni costo) abitazioni di magistrati, Tribunali, palazzi di Governo, per sei ore al giorno armati di mitra, soffocati in un giubbotto antiproiettile incuranti delle temperature estive siciliane, senza mai distrarsi, attenti a tutto, perché, come gli era stato insegnato, anche la cosa più bella ed innocente, come un neonato in un carrozzino, può nascondere un mortale ordigno.
Protagoniste della giornata le emozioni degli studenti che hanno riportato riflessioni personali o hanno letto testimonianze autentiche come quella della sorella di Paolo Montinaro, il caposcorta di Falcone ucciso a Capaci, fino alla toccante citazione di Paolo Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”, una frase che acquista un particolare valore se letta davanti a quel lenzuolo bianco che grida il dissenso dei giovani di questa scuola quali rappresentanti della loro intera generazione.