PROVINCIA DI PISA. È polemica sui social dopo le foto di Matteo Salvini con la mascherina abbassata durante la sua visita al caseificio Busti di Fauglia (Pisa), assieme alla candidata alla presidenza della Toscana per il centrodestra, Susanna Ceccardi.
Il leader della Lega ha pubblicato sulla sua pagina Facebook alcune foto all’interno dello stabilimento che lo ritraggono con la mascherina calata sul mento, ”In visita al caseificio Busti, territorio pisano. Qui un gemellaggio fra Toscana e Sicilia: pecorino coi pistacchi di Bronte. Viva l’Italia!” aveva scritto un sorridente Salvini. Ma subito si sono scatenate le polemiche con migliaia di commenti sui social.
Lo foto di Salvini senza mascherina ha scatenato l’ira di sindacati, politici e cittadini. A dar fuoco alle polveri predicando il boicottaggio è intervenuto l’assessore alla cultura di Volterra, Dario Danti – ex Sel – che è stato anche assessore nell’ultima giunta di sinistra di Pisa: “Eravate i miei preferiti – ha scritto all’indirizzo dei prodotti del caseificio – non vi compro più”.
Diversi i messaggi dello stesso tenore apparsi sulla pagina Facebook del noto caseificio toscano, mentre i fan del segretario leghista lo hanno difeso sulla sua pagina. A postare e commentare le foto sono anche le Sardine pisane, che parlano di “messaggi pericolosi, immagini che provano a negare che esista un virus, una pandemia e purtroppo anche delle vittime”. E ancora: “Questi messaggi negazionisti, irresponsabili, appartengono a quei politici destri che reputano pericolosa una persona che si siede su una panchina per leggere un libro e non una pandemia globale che continua a produrre catastrofi in giro per il mondo”.
Il proprietario del caseificio, Stefano Busti, dichiara ad Agi: “Rispettiamo da sempre tutte le regole e quel pezzo di formaggio è stato donato a Salvini come facciamo sempre con i personaggi che vengono a visitare la nostra azienda. Poche settimane fa sono venuti a trovarci anche Eugenio Giani, Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo, esponenti del Pd. Tutti sanno che noi non siamo di nessuno. Noi pensiamo a lavorare”. Busti ha ricevuto anche molti messaggi di solidarietà da parte di imprenditori e consumatori indignati per i “proclami di boicottaggio”.