Una grande mobilitazione a livello regionale degli imprenditori di ogni settore per reclamare una diversa gestione dell’emergenza sanitaria, alternativa alle chiusure imposte dalle normative anti Covid.
E’ questa l’iniziativa lanciata congiuntamente da Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana, che lunedì 1° marzo vedrà svolgere manifestazione in tutte le province della regione. A Pisa la sede scelta è piazza dei Miracoli dalle 11 in poi, dove gli imprenditori si ritroveranno nel totale rispetto dei protocolli sanitari per poi consegnare, per mano dei due presidenti provinciali, un documento congiunto al prefetto. Il messaggio che sarà lanciato è chiaro: “Lavoro e sicurezza possono coesistere”. “In questi giorni stiamo raccogliendo la sollecitazione di tutti i nostri iscritti: dai titolari di palestre, cinema, locali da ballo e altri luoghi di intrattenimento, in difficoltà ormai da un anno, agli imprenditori del turismo, che hanno visto crollare i loro fatturati fino al 90% – spiegano il presidente area pisana di Confesercenti Toscana Nord Luigi Micheletti e la presidente Monti Pisani Laura Grassi. Ma ci saranno anche gli ambulanti, i commercianti di vari settori, dagli articoli sportivi alla moda, poi le rappresentanze di bar e ristoranti, aperti e chiusi a singhiozzo ormai da mesi, con i loro dipendenti, i loro fornitori e tutti i professionisti e lavoratori che a vario titolo gravitano intorno al mondo del terziario, come grafici, commercialisti, comunicatori, grossisti, trasportatori e così via. La nostra manifestazione vuole portare fatti e soprattutto proposte concrete per superare sterili proteste urlate che non ci appartengono. Proposte per le riaperture in sicurezza, per ristori che diventino risarcimenti fino ad una moratoria fiscale per il 2021”.
Confesercenti Toscana Nord con le proprie proposte si muove quindi su un doppio fronte. “Deve essere superato il messaggio che ristorazione e bar sono le cause di assembramenti – insistono Micheletti e Grassi -. Gli assembramenti esterni ai locali sono un problema di ordine pubblico. All’interno invece sono gli imprenditori a garantire i protocolli in totale sicurezza. Possiamo quindi pensare ad una riapertura a cena in zona gialla ed a pranzo in arancione. Per quanto riguarda i risarcimenti devono essere legati alla perdita del fatturato dell’anno e non, come adesso, su una percentuale della perdita relativa ad un trimestre. Ma la ristorazione è solo la punta dell’iceberg – concludono -. Non possiamo dimenticare cinema, teatri, discoteche, fino all’agenzie di viaggio, attività completamente in ginocchio da un anno. Per la ripartenza del turismo, ad esempio, chiediamo il passaporto sanitario europeo”.
“Un cordone umano si muoverà per le strade del centro” commenta Claudio Del Sarto, coordinatore Confesercenti Toscana Nord a V.Trend.it, “fino a raggiungere Piazza del Duomo. Lì illustreremo le nostre proposte. Facciamo appello alle imprese, ai dipendenti e anche ai collaboratori. Cerchiamo di essere uniti, se le aziende dovranno chiudere, i danni saranno per tutti. Invitiamo alla partecipazione gli imprenditori di Pisa e non solo. Le nostre idee sono condivise anche da Confcommercio e anche dalle altre aree territoriali di Confesercenti, in particolare della provincia di Lucca e Massa Carrara”
“Ci preme far capire che non ci sono aziende che hanno subito meno danni, o aziende che ne hanno subiti di più. La soluzione a questa crisi, non può essere solo la chiusura, ci sono delle linee guida e devono essere osservate affinchè ci possa essere una ripresa. Quindi, l’appuntamento è per il 1 Marzo, distanziati e con la mascherina”
O.R.