Da Parigi a Peccioli, dal 22 marzo al 30 aprile l’artista visivo Lino Di Vinci espone alla galleria MuMu Art quadri, installazioni luminose per una mostra dalle suggestioni oniriche.
Sboccia la primavera a Peccioli, incantevole borgo medievale tra i colli toscani e sboccia anche la prima mostra d’arte contemporanea per la nuova galleria MuMu Art di via Matteotti, 36. La mostra si intitola simbolicamente “Origini” ed è una selezione di quindici opere dell’artista genovese Lino Di Vinci – attivo nei suoi ateliers tra Parigi e Genova.
“Con la scelta del nome Origini vogliamo rimarcare un duplice significato – spiega Lino Di Vinci – da una parte gli inizi della mia arte, infatti esposte ci saranno delle opere che negli anni sono diventate la cifra stilistica del mio percorso. Dall’altra è il lancio di una nuova avventura per la gallerista Raffaella Multedo che ha scelto di contribuire alla ricchezza culturale di questo pittoresco paesino con una rassegna di “grandi appuntamenti culturali”.
“C’è grande attesa ed entusiasmo per questa prima mostra”, racconta Raffaella Multedo, curatrice della mostra e titolare dello spazio espositivo – MuMu Art è un piccolo ambiente ma con una grande apertura verso nuove idee e forme d’arte. D’altronde il comune di Peccioli è un centro stimolante ed energico dove da tempo si respira “la Storia in dialogo con l’Arte contemporanea”.
L’inaugurazione di “Origini” è fissata a sabato 22 marzo alle ore 18. La mostra sarà visitabile da venerdì a domenica fino al 30 aprile. A entrata libera, osserverà orario dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 o su appuntamento, telefonando al 338 9821907.
Nella piccola galleria, una vera bomboniera, i visitatori della mostra potranno confrontarsi con opere da lui realizzate in periodi diversi e con tecniche diverse. Ci sono dipinti olio su tela, acquerelli, installazioni luminose in plexiglas, tuttavia riecheggia come un sottofondo comune l’idea che Di Vinci ha dell’arte, ossia “una continua trasformazione, metafora della vita in divenire nelle sue svariate forme”.
In tutte le opere, ci si tuffa in un caleidoscopio di colori attraverso geometrie in cui la forma privilegiata è il cerchio, simbolo di eternità, armonia, senza inizio e fine. E il cerchio è lui stesso in metamorfosi e in movimento continuo.
Lavorando ad un’opera spesso nasce lo stimolo e l’idea di generare altre opere. “È come se da un universo automaticamente si generassero altri universi” – spiega l’artista – le installazioni luminose, ad esempio, molte volte sono l’evoluzione e la continuazione di quanto dipingo sui vari supporti, siano essi tele carta, o tavola, nelle piu’ svariate tecniche”.
In mostra ci sono due sezioni che sintetizzano il suo lavoro. La prima sezione, “Riflessioni siderali” è dedicata alle opere pittoriche degli inizi che hanno dato vita al percorso di Di Vinci. “Si tratta di paesaggi immaginari estranianti di derivazione astratto-surreale legati al concetto di mistero biomorfo”.
Ad esempio, c’è “Origine“, opera luminosa simbolo scelta a cartolina e che negli anni ha riscontrato da parte del pubblico un grande successo, con numerose ristampe e reinterpretazioni.
La seconda sezione “Floating colors”, invece, si concentra sulle sperimentazioni più recenti in cui l’armonia della forma e del colore dialoga con la luce. É qui che fluttuanti acquerelli colorati trovano una traduzione in opere in plexiglas emananti luce diffusa simbolo di vita.
L’artista:
Lino Di Vinci, diplomato in Pittura presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, vive tra Genova e Parigi dove hanno sede i suoi Ateliers. Le sue mostre hanno fatto il giro d’Italia (Artefiera Bologna, Mi Art Milano, Artissima Torino, etc.) e sono state accolte in molte città estere tra cui Parigi,Tokyo, Berlino, Lugano, Londra. Ha esposto a Decouvèrtes Paris e SAGA Paris e nei padiglioni di design contemporaneo delle più importanti rassegne italiane come il Salone del Mobile, il Macef di Milano e Abitare il Tempo di Verona.