L’articolo 2, comma 4 lettera c, del Dpcm del 14 gennaio scorso consente lo svolgimento all’interno dei pubblici esercizi dell’attività di ristorazione in favore di lavoratori di aziende con le quali sono instaurati rapporti contrattuali specifici.
“Con il ritorno in zona arancione i ristoranti sono ripiombati nel dramma vista la possibilità adesso di fare solo asporto e domicilio almeno per due settimane. Le nostre pressioni a livello nazionale per modificare le restrizioni per la somministrazione ci auguriamo siano accolte dal nuovo governo. Nell’attesa abbiamo individuato, scavando nelle pieghe dei decreti governativi, la possibilità per i locali di somministrazione di svolgere il servizio di mensa in zona arancione”. L’annuncio arriva da Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord, a pochi giorni dal ritorno in arancione della nostra regione. “L’articolo 2, comma 4 lettera c, del Dpcm del 14 gennaio scorso consente lo svolgimento all’interno dei pubblici esercizi dell’attività di ristorazione in favore di lavoratori di aziende con le quali sono instaurati rapporti contrattuali specifici – spiega Romoli -. Questo vuol dire che il titolare dell’attività può ospitare a pranzo dipendenti di ditte o società con le quali ha stipulato un contratto regolare di fornitura del servizio.Ovviamente nel totale rispetto dei protocolli per il contenimento del rischio di contagio. Una opportunità per tanti ristoranti che quotidianamente lavorano con dipendenti e operai”.
Confesercenti Toscana Nord fornisce consulenza alle attività di somministrazione per la redazione dell’apposito contratto contattando le sedi dell’associazione di Pisa, Valdera e Valdicina oppure l’ufficio Start Up e Sviluppo allo 050 888083. Ancora Romoli. “I nostri uffici hanno realizzato un apposito contratto per regolare il rapporto tra il pubblico esercizio e la ditta che vuole usufruire del servizio di mensa. Contratto, una volta firmato, che dovrà sempre essere all’interno del locale a disposizione di eventuali controlli. Ovviamente riportando il nome della ditta e quelli dei dipendenti che utilizzano il servizio. Questa opportunità – conclude il responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord – non può essere concessa ai clienti titolari di partita Iva o liberi professionisti”.