Solo attraverso la consapevolezza e la prevenzione si potrà arginare un fenomeno che mette a rischio non solo le tasche, ma anche la serenità delle persone.
Negli ultimi anni, le truffe telefoniche stanno registrando un preoccupante aumento, con vittime di ogni età e provenienza. Questo fenomeno, amplificato dall’uso sempre più diffuso di tecnologie digitali, rappresenta una sfida crescente per la prevenzione e il contrasto da parte delle Forze dell’ordine.
I truffatori utilizzano tecniche sempre più sofisticate. Tra i metodi più comuni c’è il “phishing telefonico”, in cui il malintenzionato si spaccia per un operatore bancario o di un ente pubblico, chiedendo informazioni personali o dati bancari con la scusa di risolvere un presunto problema. Altra variante è il “vishing” (voice phishing), dove la vittima viene indotta a compiere azioni come trasferimenti di denaro o fornire codici OTP. Un’altra tecnica in crescita è quella delle chiamate fittizie di supporto tecnico, in cui i truffatori fingono di rappresentare grandi aziende tecnologiche, sostenendo di aver rilevato problemi di sicurezza sui dispositivi della vittima. E ancora, a volte i malviventi si fingono soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine e si inventato un incidente, che ha visto coinvolto un figlio o una figlia della vittima del raggiro. In sostanza, simulano la voce di un familiare, preannunciando al telefono la necessità di soldi o gioielli per risolvere il contenzioso nato a seguito di un incidente stradale o per ricevere le cure mediche in ospedale a seguito di sinistro.
Sebbene chiunque possa cadere vittima di queste truffe, gli anziani rappresentano una fascia particolarmente vulnerabile. Le telefonate sembrano spesso provenire da numeri affidabili o istituzionali grazie alla tecnica dello “spoofing del numero”, rendendo difficile distinguere il reale dal falso. Comunque, anche i giovani, spesso più esperti di tecnologia, non sono immuni.
Ecco un riassunto dei prefissi telefonici da trattare con cautela, spesso legati a truffe internazionali:
- +375 (Bielorussia): associato a richieste di richiamare numeri con tariffe maggiorate
- +53 (Cuba): frequentemente coinvolto in truffe telefoniche
- +33 (Francia): utilizzato in alcuni raggiri, nonostante sia europeo
- +383 (Kosovo): collegato a truffe che spingono le vittime a richiamare
- +371 (Lettonia): spesso associato a truffe telefoniche internazionali
- +218 (Libia): ricorrente in schemi fraudolenti
- +370 (Lituania): usato in truffe mirate al furto di dati personali
- +373 (Moldavia): sfruttato per spaventare le vittime e ottenere pagamenti urgenti
- +44 (Regno Unito): talvolta impiegato in truffe di impersonificazione
- +381 (Serbia): associato a chiamate con costi nascosti
- +27 (Sudafrica): utilizzato per frodi e furto di informazioni
- +255 (Tanzania): spesso causa di costi elevati in bolletta
- +216 (Tunisia): tipico della truffa dello squillo
- +563 (Valparaíso): porta a chiamate a numeri a pagamento
- +678 (Vanuatu): genera costi telefonici esorbitanti
È fondamentale non fornire mai informazioni personali o bancarie al telefono e segnalare numeri sospetti alle Forze dell’ordine. Inoltre, banche e istituzioni stanno intensificando le campagne di sensibilizzazione per informare i cittadini sui rischi e sulle modalità per difendersi.