Folla in piazza davanti al palazzo comunale per il funerale di Giacomo Maccheroni. Giani: “Maccheroni sapeva dialogare con tutti”. Il sindaco Franconi: “Aveva la fascia tricolore tatuata, sentiva sempre la responsabilità”.
PONTEDERA. Pontedera ha reso omaggio a Giacomo Maccheroni, conosciuto come il “sindaco dell’alluvione”, in una cerimonia laica che ha visto una partecipazione corale della cittadinanza in Piazza Cavour. Maccheroni, scomparso all’età di 88 anni, ha lasciato un segno indelebile nella storia della città, in particolare per il suo ruolo durante la devastante alluvione del 1966.
Protagonista indiscusso della scena politica e istituzionale del territorio, Giacomo Maccheroni ha ricoperto incarichi di rilievo, tra cui sindaco di Pontedera, assessore regionale, presidente del Consiglio Regionale Toscano e deputato del Partito Socialista per due legislature. “Era una persona ricca di ideali, dotata di un carisma unico e di un senso di concretezza che lo rendeva capace di risolvere i problemi della gente“, ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante il suo toccante discorso.
Tra le ultime volontà di Maccheroni, vi era il desiderio che venissero eseguiti alcuni brani musicali a lui cari, tra cui “La vita è bella” di Nicola Piovani. A rendere omaggio con questa esecuzione è stata la “Filarmonica Volere è Potere”, che ha regalato un momento carico di emozione durante la cerimonia. In seguito, un corteo ha accompagnato il feretro, avvolto nella bandiera del Partito Socialista, da Piazza Cavour fino al Circolo Fantozzi, dove, accompagnati dalle note della banda, è stata suonata “Bella Ciao“.
Gli interventi delle autorità hanno ricordato la figura di Maccheroni e la sua instancabile dedizione al bene comune. Il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, ha sottolineato: “Pontedera perde una figura che ha sempre dimostrato amore per la propria città. Giacomo è stato uno stimolo costante per l’amministrazione, sempre pronto a ricordarci l’importanza di ascoltare le persone“.
Anche il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha reso omaggio a Maccheroni, definendolo “una figura istituzionale di grande rilievo, sempre vicino ai bisogni della gente“. Tra i ricordi più personali, spicca quello dello storico e amico Michele Quirici: “Eri l’unica persona al mondo che riusciva a esprimere un pensiero attraverso il semplice suono di uno squillo. Quel suono significava una cosa sola: devo parlarti, e devo farlo subito“.
Commoventi anche le parole di Carletto Monni, che ha raccontato la passione e la determinazione di Maccheroni nelle battaglie per una Pontedera più giusta e antifascista: “Nonostante le difficoltà, ci siamo riusciti perché eravamo coesi. A Giacomo, lo dicevo sempre, esistono due razze nel mondo, una è la razza umana, l’altra è la razza disumana. Abbiamo lavorato per questo, per avere più giustizia sociale e più libertà. “Pontedera democratica e antifascista” non è uno slogan, è una realtà per la quale abbiamo lavorato lavorato incessantemente. Giacomo non c’è più ma resteranno nella memoria tutte le lotte che abbiamo vissuto perché fa parte del nostro patrimonio”.
In chiusura, il figlio Sandro, visibilmente commosso, ha ringraziato i presenti e le autorità intervenute per rendere omaggio al padre: “Uno dei pregi di Babbo era il suo forte legame con la comunità, e ciò che lo rendeva più orgoglioso era essere pontAderese“.
Simone Lombardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA