La senatrice Zambito in prima linea sulla questione: “Interrompere iter che va a colpire un’area protetta e riserva Unesco che rappresenta un grande patrimonio naturale, ambientale e culturale”.
PISA – La vicenda della base militare del Cisam arriva in Senato, con la presentazione di atti parlamentari a prima firma della senatrice Ylenia Zambito (sottoscritti anche dai senatori Dario Parrini e Silvio Franceschelli): un’interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto e al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e un ordine del giorno al decreto legge (29 giugno 2024, n. 89) recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport, nel quale rientra la realizzazione presso l’area Cisam, nel pieno del Parco di San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli, della struttura militare destinata alle esigenze operative, logistiche e addestrative del Gis e del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”.
“Il Parco è un’area protetta e riserva Unesco per la biodiversità, un grande patrimonio naturale, ambientale e culturale sul quale ricade il vincolo paesaggistico e l’area Cisam è ricompresa nel Sito di interesse comunitario “Selva pisana”, ai sensi delle direttive europee per la tutela degli habitat e della fauna – spiega Zambito – . Chiediamo dunque ai Ministri interrogati di adoperarsi nel più breve tempo possibile al fine di favorire l’interruzione dell’iter procedurale avviato e di individuare modalità alternative di realizzazione dell’opera, anche attraverso il riuso delle numerose strutture e aree già destinate alle attività della Difesa nel territorio pisano e, in ogni caso, fuori dal Parco. Questo per ridurre al minimo l’impatto ambientale ed economico in ragione della priorità politica della minimizzazione del consumo di suolo e della crisi sociale e della finanza pubblica che colpiscono il Paese”.
“Inoltre ai Ministri – prosegue – si chiede anche di promuovere un confronto politico trasparente, informato e ragionato sulla proposta fatta o sulle eventuali ulteriori proposte, fornendo i necessari dettagli progettuali in tempi compatibili con le necessità del dibattito pubblico e dei processi deliberativi agli enti interessati e alla cittadinanza”.
Gli atti presentati tengono conto, tra gli altri, del notevole aumento dei costi di realizzazione ipotizzati, passati da 190 milioni iniziali a 520 mln di euro (120 mln dei quali per la bonifica dell’ex reattore), del dissenso espresso dalla provincia di Pisa e dai comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme e di una stima effettuata da alcune associazioni ambientaliste diffusa dalla stampa, che arriva ad identificare l’abbattimento di oltre 10mila alberi ad alto fusto, è emersa nel territorio una fortissima preoccupazione per il reale impatto dell’opera.