Veronica, atleta della Canottieri Cavallini Calcinaia, insieme alle compagne Giorgia Arata, Anna Scolaro (AC Flora), Alice Dorci (CUS Torino),e Cecilia Ferrari (CUS Torino), ha portato l’imbarcazione italiana a conquistare il secondo posto egli Europei U23 in Germania.
Com’è iniziata questa storia con il canottaggio?
“Ho iniziato a praticare canottaggio nel 2016 a settembre. Tutto è iniziato perché avevo perso la passione per il mio sport precedente, pattinaggio artistico che facevo a Calcinaia. Mio padre ha sempre avuto la passione per il canottaggio, ha fatto anche la regata storica tipica a Calcinaia, ed è stato lui che mi ha proposto di provare questo sport, che già praticava mia sorella da un anno. Quando mi sono avvicinata al canottaggio me ne sono innamorata”.
Si contempla bene il tempo da dedicare agli allenamenti e alla scuola?
“In questi cinque anni di liceo che ho appena concluso (ho fatto il liceo di scienze applicate Marconi di Pontedera) diciamo che, non con l’aiuto dei professori, sono riuscita a combinare entrambe le cose, soprattutto grazie al mio allenatore Stefano Tognarelli. Io mi allenavo – spiega Veronica – prima di andare a scuola e il mio allenatore mi veniva a prendere a casa, mi accompagnava alla canottieri per allenarmi e poi mi riportava a casa dove dovevo partire per andare a scuola. Questo lo facevo per tre volte a settimana, poi va aggiunto anche l’allenamento pomeridiano. Diciamo che ci sono stati dei periodi dove ero molto stressata e infatti ringrazio anche i miei genitori per avermi sempre sostenuta e avermi aiutato anche con la scuola, consigliandomi sempre le scelte migliori per portare a termine entrambe le cose rimanendo soddisfatta”.
Continuerai a studiare?
“Sì, ho intenzione di frequentare l’Università a Pisa e vorrei fare matematica: so che è una sfida molto dura però non mi piacciono le cose semplici. Se poi andrà male perché non riuscirò a combinare, come facevo le superiori, sport e studio magari sceglierò un’altra strada”.
Che rapporto hai con la canottieri cavallini Calcinaia? Tra compagni, compagne, istruttori e allenatori scorre buon sangue?
“Con il mio allenatore c’è un rapporto molto confidenziale, siamo molto amici più che essere allenatore allenata: mi consiglia, mi sta dietro, cerca di farmi pesare il meno possibile l’allenamento e la fatica che ne consegue. Oltre a questo – afferma Veronica a VTrend – tutti gli altri atleti della canottieri sono anche miei amici. Siamo tutti una grandissima famiglia che aiuta sicuramente ad alleggerire l’atmosfera, infatti dopo ogni allenamento c’è sempre qualche risata che aiuta a rendere la giornata piacevole”.
Ti aspettavi ottenere risultato così importante?
“All’inizio dell’anno ritenevo molto difficile entrare in nazionale, perché appunto ho cambiato categoria: prima era un under 19, quindi ero la più grande della mia categoria, invece quest’anno sono la più piccola nella categoria under 23. Quindi all’inizio dell’anno volevo fare il mio: cercare di arrivare alla fine essendo soddisfatta di ciò che avevo fatto, cercare di entrare in nazionale ma con i piedi per terra. Non avevo l’aspettativa di rientrarci – rivela Veronica – era proprio qualcosa alla stregua di un sogno. E questo sogno si è realizzato. Spero di entrare in nazionale anche nei prossimi anni perché anche se cresco è sempre dura rientrarci”.
Hai una medaglia da protegge tra l’altro.
“Esatto! Devo confermare ciò che finora ho fatto: sono passata da essere l’anno scorso riserva nel mondiale della mia vecchia categoria a medaglia d’argento nella categoria superiore. Spero di andare sempre più avanti migliorarmi e avere sempre dei bei risultati, anche per rispetto della Canottieri Cavallini”.
Consiglieresti quindi ragazzi, anche i più giovani te, di intraprendere la strada del vogatore?
“Per i ragazzi molto giovani secondo me è uno sport bellissimo che possono anche praticare poche volte a settimana. Soprattutto d’estate possono provare l’esperienza in barca. Va detto che se si appassionano e vogliono continuare questo percorso devono essere consapevoli che è molto dura, c’è bisogno di molto impegno e non è scontato niente”.
La squadra che ha vinto non è composta solamente da te, giusto?
“In questa competizione agli europei sono stata in 4+ (4 CON), quattro persone più un timoniere”.
L’intervista è finita. Vuoi aggiungere qualcosa?
“Volevo soprattutto ringraziare i miei genitori, la canottieri cavallini di Calcinaia, tutti quelli che mi stanno dietro per rendere possibile questo mio sogno e portarlo avanti, mia sorella Benedetta che mi sopporta tutti i giorni nonostante i miei sbalzi d’umore e il mio stress continuo. Voglio ringraziare anche Luca Agamennoni che segue i bambini più piccoli e che mi ha dato molti consigli e trucchi del mestiere dato che è un canottiere che ha partecipato alle Olimpiadi. Inoltre voglio ringraziare anche voi di VTrend che mi avete permesso di fare quest’intervista”.
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