L’edizione 2023 si terrà dall’11 al 29 luglio e si compone di 21 spettacoli, 4 prime nazionali, laboratori, installazioni e l’assegnazione del Premio Sonic Award.
Giunge alla sua XXV edizione Collinarea Festival del Suono 2023, festival multidisciplinare riconosciuto dal Ministero della Cultura, che si snoderà tra i borghi medievali di Lari e Santa Luce.
Un festival di suono, musica e nuove tecnologie con uno sguardo al teatro e alla danza. Saranno oltre 21 gli spettacoli, 2 le produzioni, 3 le coproduzioni, 4 le prime nazionali, ma anche laboratori, installazioni e l’assegnazione del Premio Sonic Award al miglior progetto sonoro per qualità, originalità, ricerca, innovazione, benessere.
Il festival è organizzato da Sartoria Caronte APS, con la direzione artistica di Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, con il contributo dei Comuni di Casciana Terme Lari e Santa Luce, con la compartecipazione di Confcommercio di Pisa, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest e Terre di Pisa, con il sostegno della Fondazione Pisa. Media partner Rai Radio 3.
L’anteprima della venticinquesima edizione del Festival del Suono si terrà l’11 luglio al Castello dei Vicari di Lari, apre lo spettacolo “Sogno di una notte d’estate” tratto dall’opera di William Shakespeare e messo in scena dalla Compagnia LAB SF. Lo spettacolo è frutto di un laboratorio di dieci mesi tenuto da Sartoria Caronte a favore di persone del territorio, a testimonianza del valore aggiunto di inclusione di cui è portatrice l’arte, al quale gli organizzatori rivolgono grande attenzione.
“Collinarea Festival è una manifestazione che nel corso degli anni ha accresciuto ancora di più la qualità della propria proposta – dichiara l’assessora regionale Alessandra Nardini – È diventata un punto di riferimento per tutta l’area pisana e non solo, contribuendo ad arricchire la vitalità culturale del territorio regionale nei mesi estivi. Collinarea è anche un’occasione per far conoscere e valorizzare i borghi di Lari e di Santa Luce, una rassegna che ha fatto dell’innovazione uno dei suoi punti cardine. Rinnovo i miei complimenti alle organizzatrici e agli organizzatori per il loro impegno, alle amministrazioni Comunali, in particolare a quella di Casciana Terme Lari, e a tutte le realtà che sostengono Collinarea Festival”.
“Siamo giunti al venticinquesimo anno di Festival, nato nel 1999 quasi per gioco, da quella irrefrenabile passione di poco più che ventenni – affermano Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, direzione artistica di Collinarea Festival – Il tempo segna le tappe del nostro agire e questa tappa assume un ruolo da protagonista nella nostra vita. Venticinque anni che racchiudono resilienza, tanta resistenza, visioni, sogni, mestiere umanità. Non è un punto di arrivo, è una di quelle tappe”.
“L’amministrazione comunale da sempre sostiene Collinarea che rappresenta per Lari e per l’intero territorio un appuntamento fisso dedicato all’arte e ad una sua visione innovativa, dove tradizione e sperimentazione si incontrano per creare un prodotto unico nel panorama italiano – commenta il sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni – Giungere insieme alla XXV edizione è anche per noi motivo di orgoglio considerando quanto la manifestazione sia cresciuta in questi anni assumendo nel tempo sempre maggiore prestigio”.
Dal 13 al 16 luglio prende vita la sezione centrale del festival dedicata al “Suono”, nata nel 2022 da una proposta di Mirco Mencacci: una piattaforma annuale di incontro e condivisione sugli effetti negativi del rumore in contrapposizione a quelli positivi del suono, in tutte le sue espressioni.
Ricco il programma degli spettacoli di grandi artisti quali Matteo Mancuso, Giovanni Baglioni, Francesco Landucci, Federica Gennai, Monica Demuru e Cristiano Calcagnile, Carlo Garof e Rita Marcotulli; a questi si aggiunge il ciclo di incontri gratuiti, accessibili a tutti, perché lo scopo dell’iniziativa è divulgativo, informativo e di sensibilizzazione alla tematica, con scienziati, ingegneri e ricercatori provenienti da tutto il mondo: Eulalia Peris (online), Cesare Stefanini, Simone Torresin, Carlo Ventura e Daniele Gullà, Carla Ancona, Walter Coppola, Gianluca Memoli, Dario Paini, Ricardo Hernandéz Molina e Gaetano Licitra. A concludere sarà la tavola rotonda intitolata “Rumore. Come difendersi dal secondo inquinante al mondo” che, moderata dal giornalista Piero Chianura, vedrà la partecipazione degli scienziati ospiti al Festival.
La sezione – quest’anno dedicata a Gianni Pavan, recentemente scomparso, fondatore e direttore del Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali dell’Università degli Studi di Pavia, che ha sempre partecipato con passione ai progetti – raccoglie dati e proposte per la riduzione dell’inquinamento acustico, il miglioramento degli ambienti acustici, la salvaguardia delle aree quiete e la bonifica di quelle inquinate, il miglioramento delle tecnologie per la fruizione del suono.
Sarà possibile partecipare a “Foley Room” workshop di rumori ed effetti speciali per film a cura di Piergiorgio De Luca e Davide Dell’Ariccia, “Atmos Jukebox”, le nuove frontiere d’ascolto di musica immersiva, a cura di Studio SAM e all’esperienza della “Navicella Sonora”, installazione audio immersiva e interattiva di realtà virtuale sonora.
Dal 18 al 24 luglio si svolgerà la sezione multidisciplinare di teatro, musica e danza con Marta Pistocchi, Michele Cremaschi, Barbiero/Buscarini/D’Angelo, Giorgia di Giovanni e Balletto Civile, Milan Ujvari, Teatro dei Navigli, Pierfrancesco Mucari, il Teatro delle Bambole, Sartoria Caronte, IntimInnesti e la Compagnia Lab SC.
Evento d’eccezione di Collinarea Festival del Suono è la prima nazionale, nel suggestivo borgo di Lari, il 28 e 29 luglio, di “Turandot – Ombra della Luce” una rivisitazione in chiave multidisciplinare e contemporanea della celebre opera pucciniana per la regia di Loris Seghizzi, coadiuvato da Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, che vede in scena l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno diretta dal M° Mario Menicagli, una band rock di 6 elementi, il CLT – Coro Lirico Toscano, composto da 40 cantanti professionisti, e 11 attori. A questi si aggiunge un coro cittadino di 25 persone, per la maggior parte composto da persone del territorio di tutte le età, che si vanno ad aggiungere a attori e studenti, guidati dal premio Ubu Manuela Lo Sicco nell’apposito laboratorio di creazione “Drammaturgia in movimento” che si svolgerà proprio a Lari. Tutti impegnati in quella che si può considerare la prima esperienza di spettacolo ubiquo, possibile in questa modalità solo a Lari.
La struttura dello spettacolo infatti, che vede la contaminazione tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, video, suono e danza, utilizza la tecnologia applicata dello strumento Connessioni©, di cui Sartoria Caronte e Collinarea Festival del Suono si sono dotati dal 2020, attraverso la quale l’evento si svolgerà simultaneamente in due luoghi del borgo e potrà essere fruito dagli spettatori grazie al video e al suono immersivo. Un’innovativa infrastruttura tecnologica che rende la manifestazione e il luogo che la ospita unici nel panorama internazionale dello spettacolo, potendo proporre per la prima volta lo spettacolo ubiquo.
La regia video sarà presso il Teatro Comunale e quella del suono presso lo Studio SAM, curate rispettivamente da Nico Lopez Bruchi su progetto di Sabino Civilleri e da Marco Ribecai e Mirco Mencacci. Il Borgo di Lari, reinventato a livello scenografico integrando l’architettura digitale, si trasformerà in una sorta di città spettacolo