Nasce in Toscana il progetto europeo “Life Zeowine”.
San Miniato – La Tenuta “Poggio a Pino” si è trasformata, negli ultimi tre anni, in una sorta di laboratorio per la sostenibilità ambientale, nella produzione del Vino, grazie al programma europeo LIFE, creato dalla EU sin dal 1992 e finanziato negli anni come strumento di ricerca e sviluppo di tecniche per la tutela dell’ambiente e di contrasto al cambiamento climatico. La Tenuta di Poggio a Pino in partnership con il CNR IRET di Pisa (soggetto coordinatore), l’Università di Firenze(DAGRI), DN360 srl e P.Ri.Ma.Forma, e con il supporto delle aziende “Col D’Orcia” (Siena), “Tenuta Santo Spirito” (Ragusa) e “Tenuta delle Ripalte” (Isola D’Elba) ha avviato con successo il progetto “Life Zeowine” che, unico nel suo genere a livello internazionale, beneficiando del supporto e dei contributi della Commissione Europea.
Nel corso di una lunga visita ai vigneti della Tenuta di Poggio a Pino, l’andamento del progetto è stato monitorato, dal Roberto Ghezzi, coordinatore del gruppo di monitoraggio NEEMO EEIG, Timesis srl e dal rappresentante della “Infratcusture and Enviroment Executive Agency” di Bruxelles, Michel Quiqueron, che si è dichiarato particolarmente soddisfatto dei risultati già conseguiti.
La ricerca svolta nell’ambito di “Life ZeoWine” ha lo scopo di migliorare la protezione e la gestione del suolo e il benessere della vite attraverso l’applicazione al suolo di un prodotto innovativo “EOWINE” derivante dal compostaggio degli scarti della filiera vitivinicola .
L’importanza del progetto si evince in primo luogo dal possibile reimpiego degli scarti di produzione. Le stime a livello italiano indicano una disponibilità di circa 2,4 milioni di tonnellate di sottoprodotti della vinificazione per anno, i quali risultano mediamente per 3/4 inutilizzati. Tra questi, i residui di potatura del vigneto ammontano a 1,5-3 tonnellate per ettaro per anno, per un totale di 1,5 milioni di tonnellate di scarti per anno.
Un problema questo, che con l’applicazione di “Life Zeowine”, potrebbe non soltanto essere risolto totalmente, ma dai risultati ottenuti, come ha detto nella circostanza, il rappresentante della Agenzia Europea, Michel Quiqueron: “L’applicazione del compostaggio, migliora sensibilmente sia la qualità del suolo che dell’uva e adesso che i risultati sono tangibili, anche per ciò che concerne l’efficienza idrica, non resta che sperare che altri produttori vinicoli e possibilmente anche quelli di altri settori produttivi in agricoltura applichino Zeowine nel prossimo futuro”