PONTEDERA. I due club amanti della Piaggio hanno voluto fare un regalo speciale all’Associazione Paraplegici di Livorno. Ecco le interviste a Eugenio Leone, Luca Cervelli e Fabrizio Torsi.
Ieri intorno alle 19, al Museo Piaggio di Pontedera c’è stato l’incontro fra 3 associazioni molto presenti sul territorio: il Vespa Club di Pontedera, il Ciao Club di Pontedera e l’Associazione Paraplegici di Livorno.
Queste associazioni, che da tempo collaborano sul territorio, si sono incontrate di fronte all’entrata del Museo Piaggio, temporaneamente chiuso a causa Covid. Il Vespa Club e Ciao Club di Pontedera, per l’occasione, hanno donato un Ciao degli anni 80 agli amici dell’associazione Paraplegici.
Per l’occasione abbiamo intervistato i Presidenti delle tre associazioni, partendo da Eugenio Leone, Presidente Ciao Club Pontedera. Leone ci ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: “Siamo qua, come Vespa Club e Ciao Club Pontedera, per donare un CIAO degli anni 80, rimesso a nuovo, all’associazione dei paraplegici di Livorno, con i quali abbiamo fatto tante manifestazioni; da tempo esistono molte interazioni fra queste associazioni.
Il prossimo anno – continua Leone – organizzeremo qualcosa per il 75esimo anniversario della Vespa. Proprio qualche giorno fa la Rai ha riproposto il film sulla Vespa, ci ha fatto molto piacere. La prima del film la vedemmo qua al Museo. Il film tiene in alto il mito della Vespa e della Piaggio. Guardando al futuro, vedo la Vespa elettrica. Speriamo possa diventare il mezzo del futuro, l’innovazione a Pontedera c’è e faremo in modo che la nostra città sia e rimanga la città dei motori.”
Successivamente abbiamo parlato anche con Luca Cervelli, Presidente Vespa Club Pontedera: “Abbiamo voluto donare un Ciao all’associazione Paraplegici perché Fabrizio (Torsi n.d.r.), il Presidente, voleva mettere in ufficio uno dei simboli dell’Italia, e meglio del Ciao o di una Vespa non ce n’è. Ci siamo adoperati e abbiamo fatto questa donazione.”
Infine abbiamo intervistato Fabrizio Torsi, Presidente Associazione Paraplegici Livorno, che ci ha spiegato il perché di un Ciao attraverso un discorso toccante: “Noi abbiamo a che fare con il dolore tutti i giorni, è difficile dare delle risposte a un ragazzo di 20 anni che ti chiede un motivo per andare avanti, la nostra sfida è far vedere loro che c’è un’Italia straordinariamente forte. Ricevere in regalo questi simboli per noi è un pezzo di vita che ci facilita il compito di dare coraggio a chi in un momento di difficolta non lo ha.
Questo Ciao – continua Torsi – andrà nel nostro salone. Non ho più voglia di trovare un ragazzino che su una sedia a rotelle, la prima cosa che vede, è un altra sedia a rotelle. La rivoluzione è questa, lui deve venire da noi e trovare una Vespa, un Ciao, deve trovare un pezzo di storia d’Italia. Quell’Italia che ti prende per mano e ti accompagna, questa è l’Italia bella con la quale noi lavoriamo. Forse è grazie a questa bella Italia che riusciamo a dire di si al domani che è sempre difficile. Avere in mano questo pezzo di storia, per me, è un pezzo di cuore.”
Infine il Presidente Torsi risponde a una domanda che avremmo voluto chiedergli fin da subito: “Potreste chiedervi cosa ci fa un’associazione di persone sulla sedia a rotelle con dei vespisti. Io sono un vespista, quando sento il rumore della marmitta io mi ricordo tutto quello che sono e ho fatto. Questi pezzi testimoniano qualcosa di grandioso, quando viene un ragazzo da noi che non ha voglia di vivere, se gli metti davanti un pezzo di storia questo inizia a piangere perché trova qualcosa di diverso che non è il solito dolore quotidiano.”
L’associazione Paraplegici di Livorno ha ringraziato sia il Vespa Club che il Ciao Club di Pontedera per il dono ricevuto.