Martedì scorso, la portavoce regionale della Conferenza delle Donne Democratiche della Toscana, Tania Cintelli, con una delegazione della segreteria regionale, si è recata presso lo stabilimento della Gkn
Una delegazione delle Donne Dem al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori licenziati con una mail e in attesa dell’incontro convocato dal ministero dello Sviluppo economico in prefettura a Firenze con la presenza della viceministra del Mise Alessandra Todde, della prefetta di Firenze Alessandra Guidi, dei vertici istituzionali della Regione, dei sindaci Dario Nardella ed Emiliano Fossi , delle rappresentanze sindacali e dei vertice di Gkn. Con Cintelli, anche la coordinatrice della Conferenza delle donne democratiche della Piana per la Conferenza di Firenze metropolitano, Alessia Carovani, l’assessora a sviluppo economico, lavoro e pari opportunità del Comune di Campi Bisenzio, Ester Artese. Dalle democratiche, oltre al messaggio di vicinanza, è arrivata la disponibilità a fare la propria parte per non spegnere i riflettori sulla Gkn e a lavorare affinché vengano al più presto attivati percorsi di sostegno per le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie.
“Quello che è accaduto alle lavoratrici e ai lavoratori della Gkn – ha dichiarato Cintelli – è inaccettabile nel merito ma soprattutto nel metodo. Un’azienda sana, in attivo, non può permettersi di licenziare i propri dipendenti dall’oggi al domani, distruggendo loro presente e futuro per logiche esclusivamente finanziare. Fa ancora più male il fatto che si abbia deciso di farlo con una mail, all’improvviso, senza aver dato seguito a interlocuzioni di sorta o confronti con i dipendenti. E, attenzione, non stiamo parlando solo di 422 persone ma di un intero indotto messo in ginocchio. Come Conferenza, abbiamo voluto dimostrare la nostra vicinanza a tutte e tutti loro, con una promessa: non rimarranno soli. Abbiamo preso l’impegno di raccontare ciò che succede fuori e dentro i cancelli dello stabilimento e abbiamo intenzione di portarlo avanti, con tutta la forza politica e mediatica che serve. Raccontare le storie delle persone che stanno vivendo questa parentesi dolorosa della loro esistenza è fondamentale per evitare che le loro vite si trasformino in numeri, statistiche. La Gkn – ha proseguito Citelli – rischia di essere solo la prima di una lunga serie di aziende che intraprendono la strada dei licenziamenti. Per evitare una crisi sociale di questo tipo, è necessaria e urgente una mobilitazione collettiva anche della classe politica, affinché licenziamenti speculativi come questi non diventino notizia all’ordine del giorno. La Conferenza non sarà però solo megafono delle storie e delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori. Sin da subito, infatti, ci siamo attivate per sollecitare la Regione Toscana ad attivare servizi di supporto psicologico per i dipendenti e le loro famiglie. Abbiamo anche intenzione di confrontarci con le istituzioni per gestire al meglio la quotidianità delle persone coinvolte. Insomma – ha concluso Cintelli -, noi ci siamo e ci saremo.”
“Da sempre – ha aggiunto Carovani – il territorio della piana fiorentina si è caratterizzato per la sua laboriosità e per il suo saper fare: siamo uno dei primissimi distretti industriali d’Italia che anche nella meccanica vede realtà di assoluta eccellenza. La cultura del lavoro fa parte della nostra identità e abbiamo sempre dimostrato di saper raggiungere livelli di altissima specializzazione. Non è tollerabile disperdere questo patrimonio.”
“Ringrazio le democratiche – ha dichiarato l’assessora Artese – per aver seguito fin da subito questa triste vicenda della Gkn e per aver dato un sostegno importante in una lotta in cui l’unione e il coraggio possono fare davvero la differenza. Abbiamo bisogno di tutti per difendere con forza i diritti sacrosanti di questi lavoratori che hanno subito un’angheria, un torto, una vigliaccata enorme e che non dovranno mai sentirsi soli in questa lunga battaglia. Continueremo a tenere in tutti i modi alta l’attenzione, affinché si possa arrivare alla sospensione di questa ingiusta procedura di licenziamento e per provare con ogni mezzo a far sì che non si ripeta.”