Solo 200 scuole in Italia hanno gli impianti di ventilazione forzata, a Peccioli queste macchine anti-Covid sono presenti in tutti gli istituti già da settembre 2020
PECCIOLI. Non mancano gli studi nazionali e internazionali che dimostrano, a due anni dall’esplosione dell’emergenza sanitaria da Covid in Italia, come una delle armi più efficaci per difendere studenti e docenti dal Sars-CoV-2 siano gli impianti di ventilazione forzata nelle aule.
Anche per l’Oms la ventilazione forzata è tre volte più efficace delle finestre aperte. Questi impianti, però, a livello nazionale sarebbero installati, secondo i dati elaborati in questi giorni su quelli ministeriali, in appena 200 scuole. Per questo il Comune di Peccioli è un caso emblematico, visto che fin dai primi momenti di emergenza, e ancora di più con alcuni importanti interventi nel corso dell’estate 2020, le misure adottate stanno portando ancora oggi risultati importanti in tutti gli istituti distribuiti nel territorio.
Già prima della riapertura delle scuole nel settembre 2020, infatti, l’amministrazione comunale, come anticipato con lettera al dirigente e al consiglio dell’istituto comprensivo ‘Fra’ Domenico da Peccioli’, ha lavorato per garantire il ritorno in classe dei suoi studenti. In primis con l’acquisto di un modulo prefabbricato per ospitare la classe più numerosa e dotare le aule con apparecchiature di ricambio di aria meccanizzato con ricuperatore di calore. Un totale di 46 macchinari di questo tipo, all’epoca quasi introvabili, essenziali per avere ambienti sempre ossigenati e areati, condizione essenziale per combattere il virus, oltre a controllare i livelli di temperatura e umidità per i locali più salutari.
“Tre giorni fa una classe seconda insediata all’interno di un istituto con ventilazione meccanica ha fatto il tampone dopo aver condiviso per tre giorni lo spazio con un compagno positivo – ha dichiarato alla stampa parlando di questi impianti Alfonso D’Ambrosio, preside di un istituto di Vo Euganeo, nel padovano -. Sono risultati tutti negativi. Questo è accaduto sette volte su sette; un contagio nell’aula ventilata, tutti i compagni negativi”.
Dopo le previsioni di intervento del luglio 2020, nel settembre dello stesso anno il Comune di Peccioli ha aggiunto altre risorse finalizzate proprio alle scuole. Un impegno di spesa per i solo impianti di ventilazione forzata di circa 15mila euro. Una scelta, a inizio pandemia, che ha premiato. Solo per fare un esempio, al nido comunale “Staccia Buratta”, dove i piccoli ovviamente sono senza mascherine e con impossibilità di garantire il distanziamento, in un anno scolastico ci sono stati appena due casi di quarantene. E qui l’impianto è acceso praticamente 24 ore su 24. E al massimo le classi, tra primaria e secondaria, costrette alla dad sono state 6.
Da ricordare come, a inizio pandemia, il Comune di Peccioli avesse attivato subito una collaborazione con Angelo Baggiani, docente con cattedra igiene all’Università di Pisa e responsabile dell’ufficio igiene dell’azienda ospedaliera di Pisa. Il Comune di Peccioli, infatti, fu l’unico Comune della Valdera ad aver subito stipulato un accordo con l’Università di Pisa per la consulenza e l’adozione di processi di sanificazione in ambienti pubblici e privati nell’ambito delle misure adottate per il contenimento delle misure di prevenzione da Covid-19.
All’interno di questo accordo fu possibile organizzare una prima assemblea pubblica dopo il primo lockdown, utile iniziativa a sostegno della cittadinanza e delle attività commerciali presenti sul territorio. Per poi passare, poco dopo, alla seconda fase concentrata maggiormente sulle scuole. Una scelta che andrà oltre anche l’emergenza pandemica, visto che gli impianti di aerazione forzata permetteranno di contenere la diffusione di ogni altra tipologia di virus.