PISA. Mai prima era stato stampato su carta un transistor. Ci è riuscito il progetto di ricerca condotto dall’Ateneo di Pisa insieme all’Università di Manchester, all’Iit e alla Tuw di Vienna, in cui sono stati utilizzati materiali bidimensionali come il solfuro di molibdeno, attraverso un processo basato su stampa a getto di inchiostro.
“Il nostro transistor stampato su carta ha prestazioni elettriche confrontabili con la attuale tecnologia di riferimento basata su semiconduttori organici- ha spiegato il professor Gianluca Fiori, docente di elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa e coordinatore del progetto -. L’utilizzo della carta come supporto e dei materiali bidimensionali come ‘inchiostro’ di stampa è sicuramente una grande innovazione: l’auspicio per il futuro è poter fabbricare dispositivi di elettronica di largo consumo con il vantaggio di poter avere sistemi ‘personalizzati’, a basso impatto ambientale, facilmente smaltibili e riciclabili”.
Questa tecnologia è attualmente in fase di sviluppo per la stampa e la realizzazione di dispositivi biomedicali usa e getta, la messa a punto di sistemi di anticontraffazione o la realizzazione di smart-label da applicare su prodotti alimentari per verificare il loro stato di conservazione o la rottura della catena del freddo.
Gli esisti sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.