L’inaugurazione questa mattina a Peccioli di una stanza rifugio, sotto la protezione dei Carabinieri, per ascoltare e aiutare le vittime di violenza domestica e non solo.
Questa mattina a Peccioli presso la locale Stazione Carabinieri, si è tenuta l’inaugurazione della “Stanza tutta per sé”, realizzata nell’ambito della collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e Soroptimist Italia. All’evento, ricevuti dal Comandante provinciale dei Carabinieri di Pisa, Colonnello Mauro Izzo, sono intervenuti il Prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, il Presidente del tribunale di Pisa, Beatrice Dani, il Procuratore della Repubblica, Giovanni Porpora ed i Sindaci del Comune di Peccioli e di altri Comuni del circondario, altri rappresentanti istituzionali e delle Forze di Polizia e le referenti di Soroptimist-Italia Club Valdarno.
L’appuntamento odierno costituisce una tappa fondamentale nel percorso di contrasto al fenomeno della violenza nei confronti delle Donne e delle fasce protette della popolazione.
Su tale fenomeno è doveroso tracciare una breve premessa con riferimento al modello di prevenzione scaturito dalla Convenzione di Istanbul, che ha aggiunto, alla Prevenzione dei reati e al Perseguirne gli autori garantendoli alla giustizia, la Protezione delle vittime – con adeguate misure per la loro sicurezza e tutela – e le Politiche integrate, attraverso la costituzione di una rete con gli altri attori sistemici del territorio, che entrano a contatto, a vario titolo, con le vittime. Ciò si traduce in azioni operative e concrete finalizzate a garantire:
− Attivazione del Pronto intervento;
− Accoglienza in ambienti protetti a loro dedicati e appositamente realizzati nelle Caserme dell’Arma;
− Ascolto attivo scevro da pregiudizi ed attuato in modo empatico dei vissuti delle vittime;
− Aiuto concreto nel fare il primo passo per liberarsi dalla violenza, adottando adeguate misure di sicurezza e mettendo in contatto la vittima con le strutture presenti sul territorio che garantiscono accoglienza e ospitalità, nonché supporto psicologico e legale.
In tutte queste fasi i Carabinieri sono anzitutto chiamati a leggere la violenza in tutte le sue forme, nonché rilevare, riconoscere, raccogliere e riferire all’autorità giudiziaria gli eventuali fattori di rischio che consentono di essere efficaci, efficienti e tempestivi nelle azioni operative.
In sintesi, l’attività operativa svolta dall’Arma, in ottica di violenza di genere e violenza domestica, nasce dal contatto diretto dei Carabinieri con la vittima e organizza i flussi informativi derivanti dalla capillare presenza dei Comandi Stazione sul territorio, come le 40 stazioni capillarmente presenti in questa provincia che interagiscono quotidianamente con gli altri attori della Rete Nazionale Antiviolenza (a cominciare dalla Magistratura che attraverso un oculato coordinamento della polizia giudiziaria, ogni giorno assicura lo sviluppo di costanti linee di contrasto al fenomeno) e delle altre Forze di Polizia, per poi passare a tutti gli altri insostituibili e fondamentali attori della rete nazionale quali i centri antiviolenza, gli assistenti sociali, i presidi ospedalieri, tutti enti locali, nonché scuole e associazioni di categoria.
Fonte: Carabinieri di Pisa