La vicenda di Giulia, per la quale tutta Italia aveva sperato sino all’ultimo in un lieto fine, spezza il cuore.
Sono giorni tristi, anche per la Toscana. Il Presidente della Regione Eugenio Giani proporrà al Governo un giorno di lutto nazionale per la morte di Giulia Cecchettin. “Anche se il Governo non dovesse aderire, lo faremo comunque in Toscana“, ha spiegato. Anche l’Università di Pisa ha espresso sgomento per la morte della giovane e il Rettore Riccardo Zucchi, in segno di cordoglio, e per ribadire la condanna di ogni forma di violenza sulle donne, ha disposto che nella giornata di martedì 21 novembre sia osservato un minuto di silenzio all’inizio di tutte le riunioni di commissioni, organi, sedute di laurea, consigli di dipartimento e di corsi di studio e delle lezioni delle ore 8.45 e 14.00.
Abbiamo sperato che Giulia Cecchettin, 22 anni, venisse ritrovata viva. La cosa veramente triste è che “tutte ci aspettavamo” il contrario e anche questa volta, non ci siamo sbagliate. Ancora una volta, una ragazza uccisa da una persona di cui si fidava. Il suo corpo è stato trovato coperto da alcuni sacchi neri ai piedi di una scarpata della val Caltea nella zona del comune di Barcis, in Friuli. L’ex fidanzato Filippo Turetta, anche lui di 22 anni, accusato di averla uccisa, è stato trovato e arrestato in Germania dopo una settimana di fuga, a circa mille chilometri da dove era iniziata, a lato di un’autostrada.
E’ vero, non tutti gli uomini sono così, ma cosa è accaduto? Perché alcuni uomini uccidono le donne? Le invidiano? Le temono? Cecchettin viveva a Vigonovo, in provincia di Venezia, ed era studentessa di Ingegneria biomedica all’Università di Padova, dove si sarebbe dovuta laureare la scorsa settimana. Giulia non si era presentata a un “ultimo appuntamento”, ma Filippo aveva con sé un coltello. La cosiddetta “Generazione Z” (quella dei nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012, ndr), la stessa di Giulia e Filippo, chiede un cambio di rotta decisivo. Giulia è la 105esima donna uccisa in Italia dall’inizio dell’anno. Qualcosa non va. Arriverà mai il giorno in cui non conosceremo già la fine della storia? L’angoscia di percorrere una strada da sola, l’ansia di ricevere un fischio per strada, la paura di essere accusata per l’abbigliamento.
Uomini, adesso tocca a voi (oltre che alla prevenzione): fate attenzione ai comportamenti dei vostri amici, che possono sembrare innocui, ma che nascondono molto altro. Ma tocca anche a voi genitori, ad insegnare ai vostri figli ad accettare un rifiuto e che niente si ottiene con la forza. E soprattutto, allo Stato, considerate le lacune nel sistema antiviolenza italiano. Il pensiero va anche alle due famiglie distrutte dal dolore, quella di Giulia, e quella di Filippo.
“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise. Solo perché donne” (A. Merini)
Valentina Giovannetti