Turismo del vino, la vicepresidente della Regione a convegno a Pisa
Una delle prime regioni in Italia ad intuire le potenzialità del turismo del vino e a trasformarlo in opportunità di crescita economica e sociale e di tutela di ambiente e territorio. Così la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione, intervenendo oggi all’Università di Pisa ad un convegno dal titolo ‘Il turismo del vino in Toscana: dinamiche e prospettive’.
Secondo la vicepresidente questo tipo di turismo, a trent’anni dalla sua nascita, non ha esaurito il suo ciclo e mostra ancora un notevole potenziale di crescita per tante ragioni ma soprattutto a causa di un’evoluzione degli stili di vita e di consumo. Un settore che è strettamente collegato anche alla qualità dell’ambiente e del territorio: l’enoturismo porta in sé la concezione di viaggio ecologicamente compatibile perché orientato ad uno sviluppo economico sostenibile. Il ruolo delle aziende vitivinicole diventa importante per la conservazione del territorio ma anche perché permette ad abitanti e operatori locali di continuare a viverci e lavorare.
La vicepresidente ha spiegato che l’enoturismo ecosostenibile è una delle strade da seguire per riqualificare l’offerta turistica e sul quale Regione e Toscana Promozione Turistica, insieme alla Federazione delle Strade del vino, puntano per favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici e diversificare l’offerta.
Oltre a essere stata l’anticipatrice, a livello nazionale, della normativa nazionale inserendo l’attività di accoglienza in azienda all’interno della legge quadro sull’agriturismo, la Toscana ha riconosciuto, ai sensi della legge regionale 45 del 2003, le ‘Strade del Vino dell’Olio e dei sapori’. Un’iniziativa che vede impegnate, come ha ricordato ancora la vicepresidente, tante aziende nella promozione e valorizzazione del turismo enogastronomico. E che la Regione ha finanziato anche per il 2024, con 30 mila euro. Le Strade attualmente sono venti e sono rappresentate da un organismo associativo che è la ‘Federazione delle Strade di Toscana’, costituito per sviluppare iniziative comuni nello spirito della stessa legge regionale 45. Tra gli aderenti anche Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe alimentari locali.
La Toscana, ha concluso la vicepresidente, è stata tra le promotrici dell’enoturismo fin dagli anni ‘90. Da sempre a fianco di aziende, operatori e loro rappresentanti, ha lavorato per potenziarlo e consolidare sempre più il legame indissolubile tra qualità, bellezza e ambiente. Secondo una formula che istituzioni e imprese devono cercare di rendere sempre più efficace e attrattiva.
Sul futuro delle Strade è intervenuto il presidente della Federazione, citando una ricerca svolta dagli studenti del Sant’Anna di Pisa dalla quale emerge l’opportunità di questo sistema a rete, della sua attualità e dell’interesse economico per le comunità rurali dei territori interni. Forte il richiamo alla necessità di rinnovamento del progetto, implementando la sinergia tra le diverse strade dei diversi territori, aumentando l’informazione e agendo sul sistema toscano da declinare poi a livello territoriale.
Sottolineato inoltre il bisogno di ricomprendere le strade nel Complemento per lo sviluppo rurale (Csr) della Toscana 2023-2027 per la formazione e la promozione, allo stesso modo dei Consorzi che si occupano invece della commercializzazione del vino. Viste le ridotte dimensioni delle aziende che fanno parte della Federazione, occorre dar loro supporto, dato che da sole non riescono ad ottenere la visibilità necessaria. Il presidente ha concluso spiegando che con la Regione si deve andare nella direzione di far ritrovare alle aziende lo spirito originario dell’appartenenza a questo sistema, simbolo della Toscana. Fonte Regione Toscana
In merito all’argomento VTrend ha raggiunto Maurizio iannantunono, titolare ed esperto di settore del Podere: ‘La Chiesa di Terricciola‘.
A lui abbiamo chiesto una valutazione sulla maturazione dell’uva e quale tendenza potrebbe avere per la prossima raccolta ” è ancora presto per adesso tutto è legato al tempo incerto, il 2023 ha avuto una primavera di piogge abbondanti per oltre un mese, aspetto che a favorito il proliferare di un fungo della vite il ‘Peronospora” che ha danneggiato gravemente la produzione. Nel 2024 –aggiunge Iannantuono a VTrend – abbiamo avuto anche quest’anno una primavera piovosa, ma più intermittente che ci ha permesso di lavorare meglio nelle vigne, tuttavia non ci ha permesso di eliminare il fungo che rimane ancora presente, quindi tutto dipenderà dalle condizioni atmosferiche con la speranza che queste volgano al meglio. Ad oggi – conclude Iannantuono – non siamo fuori dal tunnel. Redazione