L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY registra ancora un calo dei consumi a settembre rispetto al 2019 con un -13,5%.
Dato in peggioramento rispetto al -11,9% di agosto. Il progressivo annuo 2020 vs 2019 si attesta così al -34,8%. Ancora in sofferenza la ristorazione, che chiude il mese a -18%. Male anche l’abbigliamento con -12,9%, mentre il non food contiene i danni con un -6,9%. Il travel si conferma maglia nera con -55% nel mese e -62% sul progressivo anno. Nei trend per regioni l’Emilia-Romagna la peggiore con -18,4%. Invariato il primato negativo di Firenze città a -35%.
Risultati in peggioramento nel mese di settembre con il totale comparto che fa registrare -13,5% contro -11,9% di agosto. Se pure i valori sono migliori rispetto a quanto visto a giugno e luglio, il trend di settembre fa presagire una futura maggiore difficoltà del retail nell’affrontare i mesi più freddi a causa del crescere dei contagi e della loro influenza sulla propensione all’acquisto. Il progressivo anno si attesta su un pesante -34,8 per cento. Queste le principali evidenze registrate dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY, su cui gravano la curva incrementale dei contagi e l’incertezza del futuro, che potrebbero portare a una nuova ondata negativa sia in termini sanitari sia economici. Gli andamenti peggiori si registrano nella ristorazione che chiude settembre a -18%, con un progressivo anno del -37,8%. Male anche l’abbigliamento con -12,9%, una flessione quasi raddoppiata rispetto al -7% di agosto, che aveva beneficiato dal buon andamento dei saldi, e un progressivo anno pari a -35,3%. Il non food (entertainment, ottica, arredo casa e oggettistica) mostra performance migliori rispetto agli altri due settori, -6,9%, con un progressivo anno di -26,5%, risultati dovuti in parte ai benefici di un periodo lockdown ridotto, ma soprattutto a modificati orientamenti di consumo verso beni più legati alla casa e alla cura persona.
Analisi per aree geografiche, regioni e province. Nelle aree geografiche l’Italia si spacca nei due estremi settentrionale e meridionale: le performance migliori si registrano nell’area Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria e valle D’Aosta) che chiude settembre a -12,7% e nell’area Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia) a -7%. Fanno peggio, entrambe con -17%, le aree Nord-Est (Emilia-Romagna e Veneto) e Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna). Praticamente il sud Italia, benché sempre in negativo, supera di circa il 10% il Nord-est e il Centro Italia.
I trend per Regioni. Nel mese di settembre è l’Emilia-Romagna la regione con i peggiori andamenti -18,4%, seguita a breve distanza da Lazio e Umbria -17,7%, Sardegna -17,2% e Friuli-Venezia Giulia – 17%. A sorpresa la Toscana, che nei primi 7 mesi 2020 è stata sempre in maglia nera nel ranking, scivola al 5° posto con -16,8%. Il Veneto chiude a -16%, il Trentino a -14,4%, la Lombardia a -13,8%, la Liguria a -12,7%, il Piemonte a -10,3%. In recupero Campania -9,7% e Sicilia -8,5%. Tre le regioni in positivo: Molise, Basilicata e Calabria.
I trend per città. È sempre Firenze la peggiore città con -35,1% nel mese di settembre. Continua invariato il primato negativo della città medicea, che è stabile nel ranking da 8 mesi con una flessione sul progressivo anno del -42,3%. Seguono Milano -29,2%, Bologna -26,7%, Venezia -26,3%, Roma -20,7%. Male anche Parma -19,5%, Genova -19,3%, Udine -16,8%, Napoli -11,5%, Torino -12,6%. Si salvano, anche se con il segno meno, Palermo -8% e Trento -5,9%. Un risultato, quest’ultimo, che riflette il migliore andamento, seppure sempre negativo, della Sicilia (-
8,5%) rispetto alle altre regioni.
I trend per province. Anche nelle province le peggiori performance arrivano dalle città d’arte, penalizzate dalla mancanza del turismo. Al primo posto troviamo la provincia di Venezia che flette del -25,6%, seguita da Padova -21,7%, Treviso -14,6%, Verona -7,7%, Vicenza -5,8%. In Toscana la provincia di Firenze flette del -25,3%. In Emilia-Romagna Forlì-Cesena segna -24,4%, Bologna
-18,4%. In Lombardia Bergamo -4,6%, Brescia -17,6%, Como -9,9%, Varese -9%. In Piemonte Alessandria -17%, Novara -6,8%. Positiva Cuneo +1,7%. In Sicilia i risultati a livello provinciale rispecchiano il lieve miglioramento della regione: positive Messina +3,3% e Trapani +2,8%. Ancora in flessione Agrigento -4,4%, Catania – 19,7%, Palermo -4,8%, Siracusa -0,3%.