Il Consiglio Regionale ha respinto le richieste presenti nella mozione a firma Elena Meini. L’associazione Apit Italia non ci sta: “le istituzioni sono lontane dalle imprese. Da loro nessun aiuto”.
TOSCANA. La mozione chiedeva di di prolungare, anche per l’anno 2022, l’azzeramento del canone relativo al suolo pubblico. La consigliera Meini si era fatta portavoce delle richieste di Apit Italia portando in consiglio regionale le difficoltà di tante attività commerciali dovute alla pandemia.
“Ancora una volta le istituzioni non sono vicine alle imprese – afferma Raffaele Saviano di Associazione Partite Iva del Territorio -. Tutto è tornato come prima, anzi peggio di prima. Nessun aiuto per la ripresa né dalla Regione, né dal Governo. Come sempre le imprese devono contare solo sulle proprie capacità e sulle proprie possibilità economiche. Aumentati i costi energetici, ripartite tutte le liti pendenti nelle commissioni tributarie, ripartita la riscossione di tutte le cartelle esattoriali delle rate scadute, come se la pandemia non ci fosse stata”, conclude il segretario nazionale di Apit Italia.
La mozione rifiutata dalla maggioranza in consiglio regionale è nata da un incontro tra la consigliera Regionale della Lega e Apit Italia, in particolare Saviano Raffaele (Segretario Nazionale) e Federica Barbotti (responsabile Apit Italia). La mozione chiedeva di realizzare un bando regionale per i Comuni finalizzato alla realizzazione di un contributo economico volto ad esonerare le imprese di pubblico esercizio e le occupazioni temporanee per le attività mercatali dal pagamento del canone unico per l’anno 2022.
“Un’amministrazione regionale che non capisce le esigenze delle attività sui territori. Vuol dire che è un’amministrazione che è lontana anni luce dalla realtà commerciale e dai cittadini”, conclude Federica Barabotti.