Al 28enne di origine marocchina è stato ritirato il passaporto per scongiurare il rischio di fuga.
(ANSA). È tornato in libertà il 28enne fermato per l’investimento mortale avvenuto il 10 gennaio scorso all’Antella, nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze), costato la vita a un 60enne, un operaio peruviano.
Il giudice ha convalidato il fermo e disposto per il 28enne, indagato di omicidio stradale aggravato dalla fuga, l’obbligo di presentazione ogni giorno alla polizia giudiziaria e il ritiro del passaporto.
Una misura quest’ultima adottata per scongiurare il rischio di fuga: l’uomo, di origine marocchina, cameriere in un ristorante, aveva già un biglietto per ritornare in Marocco e sposare la fidanzata con la quale rientrare poi in Italia.
L’alta velocità, secondo quanto ricostruito, sarebbe la causa dell’incidente mortale, avvenuto all’alba di martedì scorso in via Brigate Partigiane. Il cameriere, questa l’accusa, era alla guida della sua Fiat Punto quando avrebbe investito l’operaio che stava attraversando la strada sulle strisce. Poi avrebbe proseguito verso casa, senza rallentare né fermarsi. A dare l’allarme un passante che ha chiamato il 118. Sull’asfalto sono stati rinvenuti alcuni frammenti di plastica compatibili con il faro di una vettura e nessun segno di frenata. Quando dopo qualche ora, l’automobilista è stato individuato dai carabinieri grazie alle telecamere di sorveglianza del comune di Bagno a Ripoli e Firenze, è stato sottoposto a fermo. Il giovane, difeso dall’avvocato Umberto Schiavotti, ha detto di non aver visto nessuno, ma di aver sentito un colpo sulla vettura immaginando fosse un animale. La sua auto, secondo quanto emerso, aveva il faro anteriore destro rotto e il parabrezza danneggiato.
La vittima lascia moglie e un figlio di otto anni.